Il 27 aprile, in Argentina, il religioso fracescano verrà proclamato martire e beato, insieme al vescovo Enrique Angelelli, a padre Gabriel Longueville e al padre di famiglia Wenceslao Pedernera.
La beatificazione, l’8 dicembre, di monsignor Pierre Claverie, vescovo di Orano, e di altri 18 sacerdoti, religiosi e religiose uccisi negli anni ’90 in Algeria. Tra questi, sette monaci trappisti di Nostra Signora dell’Atlante a Tibhirine.
Nel giorno di Ognissanti ricordiamo due grandi protagonisti della Chiesa: monsignor Secondo Bologna, già vescovo di Campobasso, e la regina Ester. A dispetto dei molti secoli che li separano, entrambi hanno saputo offrirsi in riscatto della vita altrui.
75 anni fa Franz Jägerstätter, oggi riconosciuto martire e beato, veniva decapitato a Berlino. Con la sua lucida testimonianza francescana aveva dimostrato la netta incompatibilità tra nazismo e cristianesimo.
Un frate del Santo ha raccolto la straordinaria testimonianza di Francesco Gajowniczek, il padre di famiglia salvato da san Massimiliano Kolbe ad Auschwitz. «Contro il regolamento, mi salvò la vita».
Fu martire? Non lo credo. Ma fu certo testimone, come già suggerì Paolo VI. Siamo in grado oggi di andare oltre il suo rapimento e morte? Perché ricordare Moro solo per quanto le Brigate Rosse gli riservarono è ucciderlo un’altra volta.