Da trent’anni Gunter Demnig cerca di unire memoria individuale e coscienza collettiva, disseminando per l’Europa «pietre d’inciampo». In ricordo delle vittime della Shoa.
La guerra ha spazzato via un mondo. Minacce e speranze per vincitori e vinti, agitazioni e opportunità per reduci e orfani: il cruciale 1919, un secolo dopo.
Da Auschwitz, dove la Polonia non lo voleva più, a Firenze: nuova vita per l’installazione voluta dai deportati italiani che dal 1980 ha accolto i visitatori del campo di sterminio.
Quell’uomo fra le montagne canadesi, con la sua vecchia macchina fotografica, voleva raccontare solo la bellezza di un lago incastonato fra le montagne?
Fare esperienza della diversità è sempre molto stimolante. Di sicuro, insieme è più facile, ma è anche necessario, perché vivere la solidarietà implica sempre che accanto a noi ci sia «qualcuno».
Tra le pieghe dell’orrore patito da milioni di internati nei lager sono nati canti e motivi musicali. Il maestro Francesco Lotoro ha ritrovato e raccolto 8 mila spartiti.