Rito vuol dire «ordine»: sia perché collega ordini diversi di realtà (il cielo e la terra), sia perché aiuta a dare ordine alla vita sociale, contrastando la frammentazione e favorendo la partecipazione.
Oggi della morte sembra sia proibito parlare; ma è inevitabile che essa prima o poi si affacci al nostro orizzonte. Questo testo ci propone uno sguardo particolare sulla realtà della morte, vista dalla prospettiva dell’autrice francese, che è rabbino a Parigi. Già dall’inizio si entra nel vivo del tema, attraverso il racconto di alcune storie di vita e lutti che ha conosciuto e accompagnato; in diverse occasioni (tra cui il funerale di Simone Veil) viene chiamata a recitare il qaddish, la preghiera per i defunti, e altre volte a tenere un’eulogia funebre.
In un Paese che vede andarsene ancora adesso quasi 400 persone al giorno (questo il dato quotidiano mentre stiamo scrivendo) per il covid, forse la vicenda dei 206 preti diocesani che sono morti tra il marzo e il novembre 2020 può non colpire particolarmente.
Lo scorso 10 novembre è stato siglato l’accordo di pace che mette fine a venticinque anni di un sanguinoso conflitto tra Armenia e Azerbaijan, per il controllo della regione del Nagorno Karabakh.