«Non era vero niente di quello che ci lasciavano intendere gli adulti». Questo grido di protesta è raccolto da Charmet, psicoterapeuta e psicologo italiano, autore di vari saggi sull’adolescenza. È la contestazione di un adolescente di fronte alla pandemia: si è parlato tanto di regole e limitazioni, ma non si è affrontato il tema cruciale della morte, di fronte al quale ci si è trovati impreparati.
L’ingresso gratuito agli scavi per i malati oncologici dell’Istituto Pascale di Napoli ha riacceso la voglia di ricominciare, lasciandosi alle spalle l’ansia e la paura del virus.
La sua peculiarità sta nell’uso delle immagini ed è sicuramente il social più amato da giovani e giovanissimi, insieme con Tik Tok. Stiamo parlando di Instagram, di cui questo interessante volume fornisce un quadro psicologico utile per genitori ed educatori che hanno a che fare con adolescenti nella delicata fase di ricerca del proprio sé. Perché Instagram pare incidere in modo importante proprio sulla costruzione dell’identità, sul confronto sociale, sull’autostima e sulla corporeità.
Se vostro figlio s'infuria facilmente non date troppo peso a tali episodi, ma anzi lasciatelo sfogare. Spesso si tratta di «esplosioni» normali e fisiologiche nei piccoli.
In vista della Giornata mondiale dei sopravvissuti al suicidio (22 novembre), la De Leo Fund Onlus di Padova lancia due iniziative per parlare di lutto traumatico e promuovere la cultura del cordoglio.