Dall’agosto 2014, quando l’Isis entrò a Mosul, in Siria, ogni mese, il giorno 20, gruppi di cristiani si incontrano nelle piazze di numerose città italiane e straniere per pregare contro ogni forma di persecuzione religiosa.
Lo studio proposto non vuole essere sistematico, ma piuttosto evocativo: l’obiettivo è quello di far emergere alcune somiglianze tra la spiritualità ebraica e quella di Francesco d’Assisi. L’analisi dei testi mostra una attenzione dell’assisiate alla pagina biblica, specialmente alle «parole e ai nomi» di Dio, un utilizzo del tau, ultima lettera dell’alfabeto ebraico, e di un saluto («pace e bene») che molto ricorda lo shalom.
Una lettura che permette di entrare in modo originale nel testo biblico, attraverso l’incontro con eventi scomodi: inganni, tradimenti, malefatte e sotterfugi mostrano un lato poco edificante, ma sono occasioni per il manifestarsi della misericordia di Dio, capace di trasformarle in luogo di salvezza. Ciascun capitolo del libro, corrispondente a uno dei personaggi, si apre con un brano di riferimento, corredato da informazioni religiose, storiche, culturali e da un commento.