Una mostra fotografica a Roma celebra la ripresa italiana nel secondo dopoguerra. Quindici anni di sacrifici e traguardi senza i quali oggi non saremmo ciò che siamo.
In un’Italia al vetriolo, del tutti contro tutti, in cui senso delle istituzioni, voglia di solidarietà e di futuro sano – quello che si costruisce con pacata ma ferma determinazione – sembrano estinti, leggere queste pagine di Aldo Cazzulo equivale a respirare una boccata d’ossigeno. Perché nel clima di disillusione e di sfiducia in cui siamo immersi, abbiamo davvero bisogno di libri che ci ricordino chi siamo stati noi italiani, in un recentissimo passato.
Ho capito nuovamente che ogni giovane è figlio di tutti, non solo dei suoi genitori. Ogni bambino che nasce è abitante della terra, e quindi è mio prossimo. Su questa legge naturale e cristiana abbiamo fondato l’Europa. Sull’esempio di Abramo e Sara.
Non per tutti la guerra finì nel 1945. In particolare nelle province di Reggio Emilia, Modena e Bologna, le vendette sommarie compiute da frange di ex partigiani comunisti causarono violenze e morti. La Chiesa pagò un prezzo altissimo di vittime.
Staffette, fattorine, infermiere, vivandiere. Volti, storie e nomi di donne «semplicemente» coraggiose che hanno fatto la Resistenza. Il racconto delle ultime testimoni: Paola Del Din e Marisa Ombra.
Mai conosciuto una strega? Beh, Ritanna Armeni sì. E non è stato affatto spiacevole, anzi. La donna in questione si chiamava Irina Rakobolskaja, aveva 96 anni ed era l’ultima superstite di un gruppo di aviatrici sovietiche che, durante la Seconda guerra mondiale, sfidarono il Terzo Reich a bordo di biplani Polikarpov leggeri e silenziosi.