Dall’amore contrastato sbocciato in Libia tra Gino Hassan e Linda Nemni fino alla fuga in Italia, passando per le persecuzioni naziste e il disperato sconfinamento in Svizzera. L’epopea di una famiglia di ebrei italiani ripercorsa attraverso un suo componente, Guido Hassan, nato a Tripoli nel 1937 e trasferitosi in Italia nel '42, per scappare dalla guerra che allora infuriava in Nord Africa.
Una mostra fotografica a Roma celebra la ripresa italiana nel secondo dopoguerra. Quindici anni di sacrifici e traguardi senza i quali oggi non saremmo ciò che siamo.
In un’Italia al vetriolo, del tutti contro tutti, in cui senso delle istituzioni, voglia di solidarietà e di futuro sano – quello che si costruisce con pacata ma ferma determinazione – sembrano estinti, leggere queste pagine di Aldo Cazzulo equivale a respirare una boccata d’ossigeno. Perché nel clima di disillusione e di sfiducia in cui siamo immersi, abbiamo davvero bisogno di libri che ci ricordino chi siamo stati noi italiani, in un recentissimo passato.
Ho capito nuovamente che ogni giovane è figlio di tutti, non solo dei suoi genitori. Ogni bambino che nasce è abitante della terra, e quindi è mio prossimo. Su questa legge naturale e cristiana abbiamo fondato l’Europa. Sull’esempio di Abramo e Sara.
Non per tutti la guerra finì nel 1945. In particolare nelle province di Reggio Emilia, Modena e Bologna, le vendette sommarie compiute da frange di ex partigiani comunisti causarono violenze e morti. La Chiesa pagò un prezzo altissimo di vittime.
Staffette, fattorine, infermiere, vivandiere. Volti, storie e nomi di donne «semplicemente» coraggiose che hanno fatto la Resistenza. Il racconto delle ultime testimoni: Paola Del Din e Marisa Ombra.