È quanto ci insegna la «madre terra». Perché la logica del servizio è la sola a garantire l’esistenza, la sola che lascia essere l’altro, che non cede alla violenza e alla tentazione del potere, che rispetta i limiti che l’esistenza altrui pone.
Ogni essere umano ha in sé, come il fuoco, il potenziale per curare e per ferire. La solidarietà, la fraternità, la mitezza disinnescano l’aggressione e suscitano la compassione che guarisce.
L’acqua evoca dimensioni essenziali del nostro cammino umano e di fede. È generativa: promuove la vita e la difende. Ci indica la virtù della castità e dell’umiltà, e si dona senza curarsi d’essere invisibile.
Tra cielo e terra, il vento, che Francesco non evoca nei suoi aspetti distruttivi, fa vibrare la vita in «ogni tempo», sostenendo la spinta all’essere, per mandato stesso dell’Altissimo, a servizio del Dio della vita.
Contemplare come Francesco significa accogliere con il cuore quel che alla nostra vista si offre, con semplicità, grati, consapevoli che ogni creatura ha in sé un disegno divino, della cui ricchezza non si può che restare estasiati.
Dare senza attendersi nulla in cambio, servendo la vita per la vita stessa. Lasciare che ogni creatura sia ciò che è, riconoscendola immagine di Dio e, a sua volta, dono di vita. Tutto questo ci indica frate Sole.