Dobbiamo molto a quanti, uomini e donne, hanno seguito Gesù fino a donare il sangue. Tra loro i beati fra Miguel e Zbigniew, indicati da papa Francesco quali intercessori per la pace e la difesa dalla violenza e dal terrorismo.
Anche in luoghi «normali» come una piazza affollata o un aeroporto non ci sentiamo più sicuri come prima del terrorismo. Solo la cultura della pace potrà davvero cambiare la situazione.
Il direttore di «Berlino Magazine», punto di riferimento degli italiani in Germania, ricorda Fabrizia Di Lorenzo, la giovane vittima della strage di Natale a Berlino, che con il giornale collaborò.
Con un passato da ministra della cultura algerina e da militante contro il terrorismo, oggi Khalida Toumi è ancora una guerriera impegnata nella difesa dei diritti umani. A prescindere dalla fede e dalle convenzioni sociali.
Fatima è una donna musulmana. Che già di per sé di questi tempi non aiuta un granché. Ma Fatima è probabilmente anche la prima delle 84 vittime che il killer ha causato guidando all’impazzata un tir sul lungomare di Nizza, la Promenade des Anglais, il 14 luglio scorso.
Il film «Good Kill» del regista Andrew Niccol denuncia l’alienazione e la follia della guerra moderna in cui la tecnologia trasforma ideali, sentimenti e sofferenze in una sorta di videogioco dove vita e morte diventano solo un dato statistico.