In questa crisi possiamo leggere importanti messaggi sul capitalismo: ci siamo fatti incantare dal benessere e dal delirio di onnipotenza, dimenticando la dottrina sociale della Chiesa.
Le imprese devono cambiare cultura, non per altruismo, né per amore del bene comune, ma semplicemente se non vogliono fallire. Quanto sta accadendo sul fronte ambientale contagerà presto il fronte sociale.
Una nuova cultura economica, più umana e inclusiva, nascerà da buone pratiche. Perché il capitalismo, proprio come un culto, si è imposto grazie a esse.
C’è bisogno di una economia di Francesco, che, partendo dalla gratuità, riconosca al denaro e al profitto il giusto valore. E solo i giovani possono realizzarla.