Dobbiamo fare attenzione a non bandire dai nostri teatri tutto il patrimonio letterario e culturale russo, a causa della guerra: rischieremmo di creare ancora più contrapposizione.
Un drammatico fatto di cronaca, risalente alla scorsa estate, diventa occasione per riflettere sul disagio di tanti giovani e sui modi in cui, come adulti e come Chiesa, possiamo rispondere alle domande di senso dei nostri ragazzi.
Era l’obiettivo di Giorgio La Pira, quando nel 1955 riunì a Firenze i sindaci delle principali città del mondo, con l’intento di lanciare un appello di pace. Quale può essere oggi la strada da percorrere su questo esempio?
Abbiamo bisogno di imparare di nuovo un modo più sano di comunicare. Talvolta la saggezza sta proprio nel saper mettere da parte le mediazioni per tornare a fare spazio a una voce e a un volto che siano quelli umani.
Il periodo più importante rispetto alla Pentecoste è quello che viene «dopo», nel quale i cristiani, rinforzati dal dono dello Spirito, sono chiamati alla testimonianza gioiosa e quotidiana del Vangelo.