Antonio, canonico agostiniano

Fernando, il futuro Antonio, a un certo punto della vita abbraccia la vita monastica, dapprima a Lisbona e poi a Coimbra. Ma chi erano i canonici tra i quali entrò?  
06 Marzo 2020 | di

L’Ordine dei canonici (Ordo canonicus) nacque dall’applicazione dell’ideale monastico alla vita clericale: i canonici erano chierici (clericos) che vivevano in comunità, osservando una Regola sotto la giurisdizione del vescovo.

La diffusione di questa nuova forma di vita religiosa, differente da quella monacale, si dà a partire dal X secolo, ed è il risultato dello sforzo della Chiesa per far fronte alle numerose forme di indisciplina e di immoralità esistenti nel clero diocesano. Col tempo, la maggior parte di queste comunità canonicali adottò la Regola di sant’Agostino, per cui, a partire dalla riforma gregoriana (1050-1200), vennero definite due classi di canonici: i secolari, che vivevano sotto la dipendenza del vescovo, mantenendo i loro beni, e i regolari, che seguivano una Regola, rinunciando ai loro beni e facendo anche voto di povertà. 

Sotto il pontificato di Innocenzo II (1130-1143), le comunità dei canonici regolari adottarono definitivamente la Regola di sant’Agostino. In questa forma, si è arrivati, nella Chiesa, alla distinzione tra l’Ordo canonicus, legato alla Regola di sant’Agostino, e l’Ordo monasticus, legato alla Regola di san Benedetto. I Canonici regolari, nonostante dessero grande importanza allo studio, al raccoglimento, alla preghiera, all’Ufficio divino e all’osservanza dei consigli evangelici, si differenziavano dai monaci per il loro apostolato ministeriale, assistenziale, aperto alla vita sociale. Questa caratteristica, inizialmente, costituì un punto di forza, però, in seguito, determinò anche la sua debolezza, per cui l’Ordine cadde in situazioni di conflitti sociali, politici e di decadenza spirituale e morale. Non è escluso che questa potrebbe essere stata una delle ragioni per cui sant’Antonio lasciò l’Ordine dei canonici.

Lisbona: São Vicente de Fora

Il monastero di São Vicente de Fora sorse a partire da una piccola cappella, dedicata alla Madonna e al martire san Vincenzo, fatta costruire, per voto, dal primo re del Portogallo, dom Afonso Henriques, nel 1147. Una ventina di anni dopo, in questo stesso luogo venne eretto un monastero che il re affidò all’Ordine regolare di sant’Agostino. Il monastero di São Vicente de Fora godette sempre dall’appoggio reale, che lo mantenne separato dal potere episcopale e, dal 1206, dipendente direttamente dalla Santa Sede. Quando, nel 1173, il monastero accolse le reliquie del martire san Vincenzo, la chiesa divenne un luogo di pellegrinaggio, per cui furono edificati un ospedale e una casa di accoglienza. Nel 1538 il monastero fu riformato e unito alla Congregazione del monastero di Santa Croce di Coimbra. 

Attualmente, l’edificio è di proprietà pubblica. La chiesa è aperta al culto e la struttura conventuale è affidata agli uffici della curia del patriarcato di Lisbona. Il quartiere di Alfama, in cui sorge il monastero, costituisce il cuore della città di Lisbona, e il santo protettore, san Vincenzo, è rappresentato nell’emblema cittadino dei due corvi appoggiati su una nave, che ricorda il viaggio delle reliquie del santo, durante il quale i corvi non hanno mai abbandonato l’imbarcazione fino alla tomba preparata nella chiesa.

Coimbra: Santa Croce

Chi entra nella chiesa di Santa Croce a Coimbra, nota che l’edificio è passato per molte fasi storiche, architettoniche ed ecclesiali. Fondato nel 1131 con l’obiettivo di rinnovare la vita ecclesiale, il monastero è da subito favorito sia dal re dom Afonso Henriques, sepolto nella chiesa del monastero, sia dal suo primo priore, san Teotonio, che ne hanno fatto un luogo di spiritualità, cultura e impegno sociale. Esente dall’autorità del vescovo locale e dotato di molti mezzi, grazie all’appoggio reale, il monastero ha potuto sviluppare con dinamismo la sua funzione. È in questo periodo che il giovane Antonio (allora, Fernando) approda al monastero di Santa Croce, provenendo da Lisbona. 

Le poche notizie sulla vita trascorsa tra queste mura, che si sono potute raccogliere dalla tradizione scritta, danno di lui l’immagine di una persona distinta dalla profonda pietà, da un sincero spirito di preghiera, dallo studio intenso della Sacra Scrittura e da un umile spirito di servizio. Terminati gli studi teologici, fu ordinato sacerdote proprio nella cattedrale di Coimbra, che si trova vicina al monastero, probabilmente nel 1219.

Fu in questo periodo che Fernando ebbe l’occasione di conoscere i primi frati francescani in partenza per il Marocco e proprio questo incontro fu ispiratore della sua vocazione francescana. Ma di questo avremo modo di parlare ampiamente nel prossimo numero. (ha collaborato fra Pio Emer)

 

Prova anche  la versione digitale del Messaggero di sant'Antonio!

Data di aggiornamento: 06 Marzo 2020
Lascia un commento che verrà pubblicato