Bernadette de Lourdes

Finalmente in Italia, per il Giubileo, il musical «Bernadette de Lourdes», che in Francia ha registrato in pochi anni oltre 250 mila spettatori.
11 Febbraio 2025 | di

Due ore di musica e canto coinvolgenti e di altissimo livello. Il musical Bernadette de Lourdes, che è approdato finalmente in Italia in occasione del Giubileo, racconta la vera vicenda di Marie Bernarde Soubirous (1844-1879), detta Bernadette, la mistica e religiosa francese (proclamata santa da Pio XI nel 1933) che, appena 14enne, incontrò la Vergine Maria in una grotta poco distante dal sobborgo di Massabielle, sulle rive del Gave, per sedici volte tra l’11 febbraio e il 16 luglio 1858.

Era una ragazzina povera e semplice Bernadette, che non sapeva né leggere né scrivere e aiutava la famiglia portando al pascolo gli animali. E a quella signora vestita di bianco che le appariva non sapeva dare un nome, al punto da appellarla «Aquero» («questa»), finché, sollecitata dal parroco del paese, fu la signora stessa a definirsi alla ragazzina «Immacolata concezione», abbattendo così le residue diffidenze del sacerdote.

Il musical (che sarà a Roma, all’Auditorium della Conciliazione, fino al 16 febbraio per poi andare  in tournée a Bari, Napoli, Torino) fin dalle prime rappresentazioni del 2019  ha riscosso in Francia un enorme successo di pubblico, con oltre 250 mila spettatori. Ricostruisce, sotto forma di inchiesta (e lo fa con una forza davvero coinvolgente), tutta la storia di Bernadette a partire da quell’11 febbraio 1858: la povertà, la salute cagionevole, la mitezza e poi le apparizioni, lo stupore, le persecuzioni subite perché restava salda nel suo racconto, la prigione, le pressioni di famiglia e gendarmeria, la derisione, fino a quando la Chiesa si esprime e le dà ragione: quella che visto è davvero Maria, la madre di Gesù.

Ed è esattamente l’animo di una ragazzina ingenua ma caparbia nel difendere le sue idee che trapela dal palco del musical, e che ce la fa sentire vicina. Merito del libretto (di Serge Denoncourt che firma anche la regia), della musica (di Grégoire) che sa toccare il cuore degli spettatori, e degli interpreti: Gaia Di Fusco (Bernadette), David Ban (suo padre, come nella versione originale francese), Chiara Luppi (sua madre), Fabrizio Voghera (l’Abate Peyramale) e Christian Ruiz (il commissario Jacomet). Ma merito soprattutto di una vicenda che ancora oggi, a due secoli di distanza, sa parlare agli uomini e alle donne con un’attualità incredibile, perché chiama in causa i temi fondamentali dell’esistenza umana: la fede, il coraggio e la determinazione di credere al di là di tutto.

«La vicenda umana di questo personaggio  – ha raccontato all’“Osservatore Romano” Vincenzo Incenzo, autore della versione italiana del musical –, ancora prima di quella spirituale, ci coinvolge tutti nelle sue dinamiche: da una parte c’è il rapporto con qualcosa di più grande di noi, che non sappiamo come affrontare e verso la quale andiamo incontro con una sorta di incoscienza; dall’altra c’è la volontà di capire, di interrogarsi. In questo musical emergono inoltre le dinamiche interpersonali di Bernadette, come il rapporto con il padre e con le istituzioni, che in realtà aprono anche degli spaccati su una dimensione molto moderna di quello che può essere oggi la comunicazione intergenerazionale. La sua determinazione e capacità di mantenere l’equilibrio sono una lezione per tutti noi, anche per chi come me ha intrapreso questa avventura. Scrivendo, ho trovato dei punti estremamente forti e utili proprio per un mio cammino personale».

Lo spettacolo è prodotto da Roberto Ciurleo ed Elenoire De Galard, ed è giunto in Italia grazie alla produttrice Fatima Lucarini.

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Data di aggiornamento: 11 Febbraio 2025
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