20 Novembre 2017

Custodia della coppia, esercizi per maschi!

Di solito custodiamo qualcosa perché è prezioso, fragile, o particolarmente significativo. Ma stiamo custodendo la nostra relazione di coppia? Ecco 10 (semplici e possibili) istruzioni in ordine sparso.
coppia abbracciata

©portra/Gettyimages

Quante cose custodiamo nella nostra vita? Custodiamo i nostri soldi in banca affinché nessuno li possa rubare (almeno che non lo faccia chi li dovrebbe custodire per noi…); custodiamo le nostre foto negli album perché quel prezioso ricordo della nostra storia non si rovini; custodiamo la nostra automobile in garage per proteggerla dalle intemperie; oppure custodiamo oggetti particolari, come gli strumenti musicali o i nostri occhiali.

Solitamente custodiamo qualcosa perché è prezioso, o fragile, oppure particolarmente significativo (o tutto questo contemporaneamente). Ma stiamo custodendo la nostra relazione di coppia? Consideriamo anch’essa preziosa, fragile e significativa? Il nostro legame può deteriorarsi con il tempo, esposto alle intemperie delle quotidiane pazze corse verso l’impegno successivo, alle intrusive scivolate delle famiglie di origine o, ancora, alle invadenze della cultura dominante che cerca di convincerti che se non sei in perfetta forma, con un lavoro di successo, riconosciuto socialmente e, allo stesso tempo, la tua coppia non è perfettamente armonica, brillante e sessualmente intraprendente, allora sei proprio «out».La tua relazione di coppia va custodita, protetta e sottoposta a periodica manutenzione. Esporla alle intemperie presenti nella realtà significa rischiare che venga danneggiata, quando va bene, oppure si rompa irreparabilmente.

In quanto coinvolto in una relazione affettiva ne sei allo stesso tempo il custode, la custodia e il custodito, hai una responsabilità nei confronti della vita affettiva che si è accesa tra te e il tuo o la tua partner, ne sei padre e madre. Quando hai deciso di vivere una relazione amorosa ti sei assunto una responsabilità; oggi, e proprio oggi, è il giorno in cui ti è chiesto di compierla.

Caro amico maschio, ti scrivo solo alcuni spunti pratici per rendere concreto il concetto, (scrivo ai maschietti, non perché le donne non siano chiamate a farlo, ma perché per loro è un pochino più facile, poiché connaturato alla loro indole materna). Sappi che quello che dico a te vale prima di tutto anche per me:

  1. portala fuori a cena senza i figli e ascoltala fino in fondo senza suggerirle cosa deve fare o pensare;
  2. portale a casa un regalo senza che ci sia un perché;
  3. se avete bambini piccoli portali via con te per qualche ora, e lascia che possa starsene in silenzio un po’ con se stessa (o semplicemente che possa fare dei lavori domestici senza un marmocchietto che le sta addosso);
  4. progetta tu la prossima vacanza, ovviamente il luogo decidilo con lei, ma poi fatti carico tu di tutte le incombenze pratiche;
  5. questa sera, o al massimo entro una settimana quando siete un momento da soli, prova a chiederle con voce calma e profonda «Come stai (e il suo nome)?», «Cos’è che ti preoccupa in questo periodo?»; oppure «Di cosa avresti più bisogno in questo periodo?» e poi ascoltala, legittima le sue fatiche e i suoi desideri e solo alla fine chiedile cosa concretamente tu puoi fare o cosa voi potreste fare al riguardo;
  6. ricordale che è bella e che lei è importante per te, non ascoltare quella voce che c’è dentro di te che ti dice che non serve perché lei sa già che lo pensi;
  7. cerca e programma di partecipare ad un incontro o un percorso in parrocchia o altrove, in cui possiate ascoltare qualcuno che vi parla della relazione di coppia;
  8. parlale di te, delle tue preoccupazioni, delle tue fatiche, dei tuoi desideri, ma soprattutto abbi il virile coraggio maschile di poterle raccontare anche delle tue debolezze, delle tue paure, delle tue incertezze, dei tuoi bisogni affettivi, fidati, tutti ne abbiamo, basta scavare oltre la superficie di noi stessi;
  9. prega insieme con lei, anche se non sei abituato a farlo;
  10. inventa tu qualcosa a favore del vostro amore.

Caro e cara compagni di viaggio, amare è un arte e tutti noi siamo, continuamente, degli avventurosi ed impavidi apprendisti!

 

Edoardo Vian, referente dell’Oasi Famiglia

Data di aggiornamento: 20 Novembre 2017
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