Ferragosto, un saluto all'estate
Ferragosto è una festività importante, come il Santo Natale, come la Pasqua. I festeggiamenti sono un obbligo. Ti può andare bene se sei con amici, diversamente potrebbe essere una noia mortale, se lo passi con i parenti. In queste occasioni Fabrizio De Andrè, dopo aver bevuto oltre il limite, si rinchiudeva nella legnaia a scrivere canzoni. Lo faceva per scappare dalla noia e dalla mediocrità. Amico fragile: «Evaporato da una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte, con un bisogno d’attenzione e d’amore» scriveva così, il Faber.
Software celebrali programmati per accennare sorrisi, ogni cinque minuti, come da protocollo. Festività create per rendere felice «qualcuno», per arricchire macellai e venditori di carbonella. Per annoiare molti. Nessuno ne è esente, ogni anno il calvario si ripropone. E tutti si presentano all’appello. Il sacrificio moderno, il rituale creato per distruggere una tiepida giornata di metà agosto, dove neppure i centri commerciali restano aperti. Lo spazio della vita deve essere riempito a tutti i costi, con piacere o controvoglia.
Un antico detto siciliano recita che agosto è il principio dell’inverno: «Austu e riustu è capu r’invernu», una sorta di sabato del villaggio, quando l’ultimo periodo delle vacanze è quasi finito e ricominciamo l’anno. È per questo motivo che da secoli abbiamo scelto di salutare l’estate con la festa di Ferragosto. Il termine deriva dal latino feriae augusti, periodo durante il quale i romani si astenevano dal lavoro nei campi. Il nome significa «riposo di agosto», in onore di Ottaviano Augusto, l’imperatore romano che fece istituire questa festa di quasi fine estate. Un meritato riposo per il popolo che aveva lavorato ai raccolti per tutta la stagione, sotto il sole cocente.
Si festeggia in molte parti del mondo, anche se con significati diversi, un addio alla calura per proiettarsi nell’aria più fresca della stagione che verrà. La tradizione del rituale si celebra in svariate forme: cortei, sfilate, cerimonie religiose, ma soprattutto grigliate bagnate da vino bianco secco appena tolto dal frigorifero. Tutto ciò avviene rigorosamente con amici del cuore o in famiglia, spesso allargata. La terza festività «obbligata» dell’anno solare, dove è d’obbligo sorridere, ballare e brindare. È Ferragosto!