23 Aprile 2021

Fra Nicola e fra Nico, nuovi preti in Basilica

Sabato 24 aprile, alle ore 10.30, la Basilica del Santo di Padova ospita l’ordinazione presbiteriale di due giovani frati, fra Nicola Galiazzo e fra Nico Melato.
Facciata Basilica con aquilone

© Luisa Santinello

Un giorno di grazia

È davvero un giorno di grazia e di festa quello che noi frati francescani (del nord Italia) ci accingiamo a vivere, pur fra tutte le restrizioni di questo difficile tempo. C’è molta gioia, infatti, in tutti noi, per l’imminente ordinazione sacerdotale di questi due nostri giovani confratelli, fra Nicola e fra Nico, entrambi di comunità al Convento del Santo (Pd), che sabato dunque diventeranno preti: un dono grande per la loro vita, per la nostra fraternità, come per la Chiesa intera. Di questo siamo tanto riconoscenti al Signore, così come un grazie speciale va anche alle famiglie di fra Nicola e fra Nico e a tutte le persone che con l’esempio, l’amicizia e la preghiera hanno contribuito ad alimentare in questi nostri fratelli la fiamma della fede e della vocazione.

Frati e anche preti

Questo evento mi dà ancora una volta l’opportunità di evidenziare come nella forma di vita francescana, se è vero che ciò che accomuna ogni frate è prima di tutto la chiamata alla consacrazione religiosa con la «Professione Solenne» (i voti di povertà, castità e obbedienza per tutta la vita), ecco che alcuni frati però, sentono di dover aderire anche ad un’ulteriore chiamata e vocazione, quella sacerdotale, diventando pertanto anche preti per la Chiesa di Dio e a servizio dei fedeli. Si tratta di due percorsi distinti (diventare frate-diventare prete), ma che anche bene si integrano e completano. Non è dunque un caso che moltissimi tra di noi (io stesso!), siano anche sacerdoti.

L’imposizione delle mani

Pensando all’appuntamento di sabato, immagino che molti fra di voi non abbiano mai partecipato al rito di una ordinazione sacerdotale o forse poco ne conoscano la struttura rituale nella ricchezza dei molteplici significati che la caratterizzano. Fra i tanti passaggi, particolarmente carico di forte simbolismo e valenza è il gesto dell’imposizione delle mani da parte del vescovo sul capo di ogni candidato, autentico momento centrale di tutta la celebrazione. Con la preghiera consacratoria che subito segue, esprime e realizza l’effusione dello Spirito Santo sull’ordinando, che da questo momento è sacerdote di Cristo.

I segni sacerdotali

Sempre nella celebrazione, alcuni riti specifici, come la vestizione degli abiti sacerdotali (stola e casula), l’unzione delle mani e la consegna del pane e del vino (con la patena e il calice) esprimono poi anche visivamente la piena conformità a Cristo del novello presbitero, e il sacrificio eucaristico che d’ora innanzi sarà chiamato a celebrare e testimoniare con la sua vita santa.

Le promesse

Ma dell’intera celebrazione mi piace qui soffermarmi in particolare sulle promesse, gli impegni che gli eletti si assumono davanti al vescovo, ancora all’inizio, subito dopo l’omelia. Il vescovo, infatti, formula loro cinque domande su alcuni grandi ambiti che d’ora innanzi dovranno essere costitutivi e caratterizzanti l’identità del novello presbitero:

•          La cooperazione all’Ordine dei Vescovi

Volete esercitare per tutta la vita il ministero sacerdotale nel grado di presbiteri, come fedeli cooperatori dell’ordine dei vescovi nel servizio del popolo di Dio, sotto la guida dello Spirito Santo?

•          Il ministero della parola

Volete adempiere degnamente e sapientemente il ministero della parola nella predicazione del Vangelo e nell’insegnamento della fede cattolica?

•          Eucaristica e riconciliazione

Volete celebrare con devozione e fedeltà i misteri di Cristo secondo la tradizione della Chiesa, specialmente nel sacrificio eucaristico e nel sacramento della riconciliazione, a lode di Dio e per la santificazione del popolo cristiano?

•          La preghiera

Volete insieme con noi implorare la divina misericordia per il popolo a voi affidato, dedicandovi assiduamente alla preghiera, come ha comandato il Signore?

•          L’unione intima a Cristo

Volete essere sempre più strettamente uniti a Cristo sommo sacerdote, che come vittima pura si è offerto al Padre per noi, consacrando voi stessi a Dio insieme con lui per la salvezza di tutti gli uomini?

A tutte queste domande che racchiudono la missione del presbitero i candidati sono chiamati a dare un loro specifico e pubblico assenso dicendo: «Si, lo voglio». Un compito arduo, bello e affascinante, possibile solo per fede e per la Grazia concessa dall’alto. Possibile anche per la preghiera di tutti noi.

Tutti invitati

Per fra Nicola e fra Nico, siamo dunque tutti invitati a pregare ed eventualmente, a partecipare al rito dell’ordinazione  e così stringerci con un forte abbraccio a questi nostri cari confratelli e dire loro tutta la nostra amicizia e vicinanza umana e spirituale. Per chi non avesse quest’ultima opportunità, l’intera celebrazione potrà essere seguita anche in diretta televisiva o streaming:

• Diretta Facebook sulla pagina Sant’Antonio di Padova – I frati della Basilica

• Diretta di Rete Veneta sul proprio sito

• Per le regioni del nord-est: diretta TV su Rete Veneta (Canale 18).

 

Al Signore Gesù sempre la nostra lode.

fra Alberto – fraalberto@vocazionefrancescana.org

Data di aggiornamento: 23 Aprile 2021
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