Futuro in divenire
Settembre, tempo di nuovi inizi. Molti all’insegna dell’incertezza, come la scuola. Le famiglie dovranno fare i conti con nuove difficoltà nell’armonizzare i tempi, e gli equilibrismi diventeranno ancora più difficili. Può diventare l’occasione per un cambiamento che sembrava troppo difficile e che invece è accaduto. Ma che va accompagnato, orientato, se vogliamo trasformarlo in un’occasione anziché solo in una perdita. Perché la vita è paradossale, e a volte perdendosi ci si ritrova in modo inatteso.
La pandemia ha aperto, insieme a tanti fronti dolorosi, una finestra di cambiamento possibile: abbiamo capito che molta della nostra mobilità era superflua, che le piattaforme social servono per stare vicini a chi è lontano piuttosto che per esibirsi a caccia di like, che non solo il consumo ci fa felici.
Abbiamo imparato a stare più tempo insieme, ad ascoltarci, a seguire i figli nei compiti. Abbiamo riscoperto un saper fare che pensavamo di aver archiviato, tra i fornelli e nella manutenzione della casa e molto altro.
Il futuro non è già scritto, ma è, almeno in parte, nelle nostre mani. Il divenire si sviluppa secondo ciò che è già dato, ma è l’avvenire che ci rende umani: ciò che di inatteso irrompe nelle nostre vite e le mette in movimento. Ciò che rende la nostra vita un’avventura.
Da questa prospettiva possiamo vedere che «Davanti a noi stanno cose migliori di quelle che ci siamo lasciati alle spalle» (C.S. Lewis).
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