Non amiamo a parole ma con i fatti
Domenica 19 novembre 2017 si celebra la I Giornata Mondiale dei Poveri. La celebrazione è stata fortemente voluta da papa Francesco a conclusione del Giubileo della Misericordia. Un monito affinché tutta la comunità cristiana tenda la mano ai poveri, ai deboli, agli uomini e alle donne cui viene calpestata la dignità.
In questo giorno più di 4 mila tra bisognosi, persone meno abbienti e poveri, anche da diverse diocesi del mondo, giungeranno nella Basilica di San Pietro per partecipare alla messa celebrata dal Papa. A conclusione, 1.500 poveri saranno ospitati nell’Aula Paolo VI in Vaticano, per un pranzo festivo col Papa. Come piccolo segno di festa, la banda della Gendarmeria vaticana e il coro “Le Dolci Note”, composto da bambini dai 5 ai 14 anni, animeranno il momento conviviale.
I rimanenti 2.500 saranno ospiti in mense, seminari e collegi cattolici a Roma per poter godere anche loro, nella stessa giornata, del pranzo festivo. I poveri saranno serviti da 40 diaconi della Diocesi di Roma e da circa 150 volontari provenienti da diocesi e parrocchie. Il menù che il ristorante “Al Pioppeto” di Sergio Dussin servirà, sarà composto da gnocchetti sardi padellati con pomodoro, olive e formaggio, bocconcini di vitello con verdure, polenta e broccoli di Bassano, tiramisù alla veneta, acqua, aranciata e caffè.
Il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, come organizzatore dell’evento, si è rivolto anche alle associazioni di volontariato, alle realtà vicine alle persone emarginate e alle parrocchie affinché estendessero l’invito a tutti i bisognosi e avessero cura di metterli nelle condizioni di prendere parte a questa giornata.
Interessante notare che il messaggio della Giornata, dal titolo "Non amiamo a parole ma con i fatti", leggibile sul sito del Vaticano (clicca QUI) è stato promulgato il 13 giugno 2017, "memoria di Sant’Antonio di Padova". Una scelta che accumuna questa nuova e importante iniziativa a favore dei poveri, al ricordo di un santo che, in vita e dopo la morte, si è sempre connotato come protettore dei poveri. Molti sono stati i pronunciamenti dei pontefici nel ricordo di sant'Antonio, amico dei poveri. Tra questi, quello di papa Benedetto XVI: «... Agli inizi del XIII secolo, nel contesto della rinascita delle città e del fiorire del commercio, cresceva il numero di persone insensibili alle necessità dei poveri. Per tale motivo, Antonio più volte invita i fedeli a pensare alla vera ricchezza, quella del cuore, che rendendo buoni e misericordiosi, fa accumulare tesori per il Cielo. “O ricchi - così egli esorta - fatevi amici… i poveri, accoglieteli nelle vostre case: saranno poi essi, i poveri, ad accogliervi negli eterni tabernacoli, dove c’è la bellezza della pace, la fiducia della sicurezza, e l’opulenta quiete dell’eterna sazietà” Non è forse questo, cari amici, un insegnamento molto importante anche oggi, quando la crisi finanziaria e i gravi squilibri economici impoveriscono non poche persone, e creano condizioni di miseria?» [Udienza generale, 10 febbraio 2010]. E il santo Giovanni Paolo II in riferimento alle opere nate in nome di sant'Antonio di Padova: «Il riferimento a sant'Antonio ha determinato anche lo stile del messaggio. Era infatti necessario presentarlo con un linguaggio affascinante e, insieme, con la testimonianza di una carità operosa. Si comprende allora perché attorno al giornale (Messaggero di Sant'Antonio, n.d.r.) sia nata, immediatamente, e sia cresciuta in modo sempre più generoso una catena di solidarietà e di aiuto fraterno ai più poveri e ai più bisognosi i quali, come diceva il Santo di Padova, preferiscono l'azione alla parola, la testimonianza alla spiegazione (cfr Sermones II, 100). Ecco l'origine di quell'opera così preziosa denominata il "Pane dei poveri", iniziativa che non è mai venuta meno nemmeno negli anni più difficili, segnati da miseria e povertà, come quelli delle due guerre mondiali. Con il passare del tempo, essa si è ampiamente allargata nell'odierna Caritas antoniana, che opera efficacemente in tutti i continenti, facendo sentire ai meno fortunati il balsamo della sollecitudine fraterna» [Discorso, 21 novembre 1998]. Ancora san Giovanni Paolo II coglie il titolo di "Antonio patrono dei poveri": «Chiedendo al Signore, Maestro e Pastore di tutte le anime, che per l’intercessione di Sant’Antonio, insigne predicatore e patrono dei poveri, sia dato a tutti di seguire fedelmente e generosamente gli insegnamenti del Vangelo, imparto una speciale benedizione apostolica a Lei, all’intera Famiglia francescana ed a tutti i devoti del grande Santo» [Lettera di Giovanni paolo ii a padre Lanfranco Serrini, in occasione dell'VIII centenario della nascita di sant'Antonio di Padova, 13 giugno 1994]. Ma è lo stesso sant’Antonio a ricordarci: «Il tuo cielo sia il povero: in lui riponi il tuo tesoro, affinché in lui sia sempre il tuo cuore» (Sermone per il mercoledì delle Ceneri 6, in I Sermoni, EMP, Padova 2013, p. 69).