21 Aprile 2019

Pasqua con chi vuoi…

Il detto popolare quest’anno mi risuona provocatorio. Con chi voglio fare Pasqua? Con chi ha paura di amare, e ancor più di essere amato. E allora… buona Pasqua, in buona compagnia!
la tomba vuota

©ALDECAstudio/Fotolia

Il detto popolare, che non so bene del resto da cosa nasca, quest’anno mi risuona vagamente provocatorio. È come se mi impedisse di cavarmela tra me e me o rifugiandomi tra gli affetti più intimi e familiari. È come se la resurrezione di Gesù fosse una faccenda che puoi vivere solo condividendola: vivendola assieme ad altri, lontani e vicini, conosciuti o emeriti sconosciuti, uniti solo dall’appartenenza alla razza umana. Perché basta essere uomini, per essere da subito pover’uomini.

E allora, con chi voglio? Sarebbe troppo scontato e quasi di “maniera” tirare in ballo i poveri, chi è solo, gli sfruttati, chi si trova a sopportare pesi e croci troppo pesanti, chi è negli ospedali o in carcere, chi ha subito violenza, chi non trova il lavoro e chi lo ha ingiustamente perso, chi è stato piantato in asso o tradito dalla persona amata. No, devo mettermi un po’ più in gioco, uscire allo scoperto, avere il coraggio di riconoscere chi più mi assomiglia.

Vorrei perciò fare Pasqua con i pavidi, con chi ritiene di non averne più di tanto bisogno, con i “mascherati”, ma non per la giustizia come Zorro, quanto per la paura di essere riconosciuti per quello che si è. Con quelli che, come diceva il beato Egidio, uno dei compagni di san Francesco, «bo’, bo’, bo’, molto dico e poco fo». Con chi ha paura di amare, e ancor più di essere amato. Con chi è consapevole di essere in colpevole ritardo con la sua conversione. Con chi, insomma, può sperare ormai solo in un’amnistia divina.

Ecco! Buona Pasqua, in buona compagnia

Data di aggiornamento: 21 Aprile 2019
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