Ripartiamo dalle donne
Delle donne africane tante volte abbiamo scritto su queste pagine, perché sono le principali alleate di Caritas Antoniana, laddove essa opera per cambiare strutturalmente le cose. Il motivo? Si dimostrano affidabili, responsabili e coraggiose, capaci di mettere in discussione abitudini consolidate e di abbracciare con entusiasmo il cambiamento, se necessario a garantire il futuro dei propri figli. È la forza generativa del femminile, che non delude mai.
Il «miracolo» si è ripetuto di recente anche nella Repubblica democratica del Congo, per la precisione nella diocesi di Mbujimayi (seconda città più popolata del Paese), dove, a partire dal 2014, si sono succeduti due progetti a supporto delle donne vedove dell’Aids o affette dal virus Hiv, che hanno visto l’impegno di Caritas Antoniana.
Promotrice di entrambi i progetti l’associazione Juka Utanta, creata dall’Abbè Jean Paul Ngeleka con lo scopo di favorire la promozione sociale in particolare delle donne. L’associazione avvia un primo progetto nel 2014, con l’obiettivo di «intraprendere un’attività generatrice di reddito attraverso la produzione e la vendita del pane», i cui proventi, pari a 65 euro al mese, andranno a ciascuna delle 140 madri di famiglia coinvolte. Il progetto – che prevede la costruzione e l’installazione di 6 forni per il pane, l’acquisto di vassoi e cassette per la preparazione e la commercializzazione dell’alimento, l’acquisto di un container per lo stoccaggio e il trasporto, l’acquisto di farina, zucchero, olio e legna, di 50 camici da lavoro, corsi di formazione professionale – va a buon fine: si conclude nel settembre 2015. Caritas Antoniana vi ha partecipato, con 20 mila euro di finanziamento in due rate.
Il secondo progetto, invece, più recente, propone un’esperienza di allevamento di conigli, destinata a 40 donne. Perché i conigli? Perché, spiega l’Abbè Ngeleka «i conigli si adattano al clima tropicale umido, la loro riproduzione è rapida e la loro carne è nutriente oltre ad avere un buon mercato». Le donne, anche in questo caso dopo un periodo di formazione, ricevono delle coppie di conigli in grado di riprodursi. Quando l’allevamento è a regime, esse «restituiscono» alcuni animali, affinché altre donne possano avviare la propria attività. Caritas Antoniana ha partecipato con 17 mila euro.
Scrive l’Abbé Ngeleka in una lettera a Caritas Antoniana: «Diciamo grazie a Caritas Antoniana per aver sostenuto queste donne vulnerabili, che altrimenti non avrebbero avuto alcuna possibilità di trovare un impiego. Dio vi benedica!».
Un grazie e una benedizione che noi vogliamo estendere a voi lettori del «Messaggero di sant’Antonio» che con la vostra generosità permettete tutto questo.