Una Locanda… da angeli!
Chi è spesso lontano dal proprio tetto o un tetto proprio non ce l’ha, lo sa bene: non importa da dove vieni o dove vai. Casa è laddove abitano l’accoglienza e l’ospitalità. Un luogo in cui ognuno può sentirsi, per un mese, per una settimana, o anche per un’ora soltanto, in Paradiso. Chiedetelo agli ospiti della Locanda Tre Angeli a Torre Pedrera, nei pressi di Rimini. Un nome una garanzia. Nonché «una serie di coincidenze incredibili», per usare le parole di Mario Galasso, direttore della Caritas diocesana locale che ha dato vita al progetto.
Ma per capire di cosa si tratta, dobbiamo tornare indietro a marzo dello scorso anno. La pandemia ha appena paralizzato l’Italia. Mentre il lockdown mette in ginocchio migliaia di lavoratori, alle porte della Caritas di Rimini aumentano le file di nuovi poveri e senzatetto. Le misure anti contagio, però, non vanno d’accordo con i dormitori. Che fare, dunque, per assicurare stanze singole a prova di virus a chi ne ha bisogno? A fornire la soluzione sono Giuseppe e Vilma Angeli, titolari della pensione Angeli a Torre Pedrera. Caritas decide di affittare l’edificio per farne una «locanda di comunità». Un rifugio in riva al mare per i senzatetto, ma anche per lavoratori e famiglie che non si possono permettere una vacanza.
«Quando ho saputo che si chiamava hotel Angeli mi sono venuti subito in mente i tre angeli alle Querce di Mamre (episodio biblico in cui Abramo ospita tre viandanti che gli riveleranno la prospettiva di una discendenza), ma poi anche la parabola del buon samaritano che salva il forestiero e lo porta in una locanda, affidandolo alla comunità» racconta Mario Galasso. «Il nostro progetto vuole essere questo e molto di più». Non a caso, Caritas ha affittato l’hotel a 40 mila euro l’anno per tre annualità. Si tratta di un investimento a lungo termine nell’ottica di offrire «vacanze sociali» a costi accessibili (i prezzi oscillano dagli zero euro per gli homeless fino ai 15 euro al giorno).
Tre piani, un’ampia hall, una bella sala colazioni. E ancora: trenta stanze singole dotate di bagno privato, biancheria pulita, televisione, coperta, zainetto con prodotti per l’igiene. Un piccolo Paradiso, insomma, per tornare a sperare, recuperando la dignità cui ogni uomo ha diritto. Certo, alla Locanda di via Kassala non mancano le regole – da quelle igieniche anti-covid alle norme di buona convivenza – e gli orari (la struttura è aperta dalle 7,30 alle 21). Ma fa tutto parte dell’«essere comunità» e del rispettarsi a vicenda. «È questo il lavoro che stiamo facendo – conferma Alessandra, coordinatrice della Locanda Tre Angeli –: abbattere i muri senza forzare, con sensibilità, disponibilità e dolcezza, cercando di annullare la differenza tra “noi” operatori e “loro” bisognosi. D’altronde, bisognosi lo siamo tutti e, in questo nostro rapporto, c’è uno scambio di bene tale che spesso è difficile dire chi ne trae maggior giovamento».
Oltre ai cinque operatori che dal 27 dicembre (giorno dell’inaugurazione) lavorano nella struttura, a oggi la Locanda ospita ventisette persone di cui venti clochard (individuati tramite i servizi sociali, i centri di ascolto Caritas, l’associazione Papa Giovanni XXIII, la Rete delle Unità di Strada di Rimini) e sette lavoratori. Anzi, pensandoci bene, sono otto! «Uno dei senzatetto, ex pizzaiolo, ha da poco trovato lavoro in un panificio vicino all’hotel – spiega Mario Galasso –. E così, a partire da luglio, potrà pagarsi la camera». Anche questa è dignità.
Un passo verso il futuro
Per fare davvero comunità, però, non basta accogliere. «La comunità si crea organizzando iniziative e coinvolgendo non solo i diretti interessati, ma anche il vicinato» aggiunge Galasso. Superata l’iniziale diffidenza, ora gli abitanti di Torre Pedrera partecipano attivamente al progetto Caritas attraverso donazioni di viveri, denaro e opere di volontariato. Non appena il virus rallenterà, confida il direttore della Caritas riminese, la Locanda Tre Angeli diverrà un punto di riferimento per tutto il quartiere attraverso momenti quotidiani di preghiera, confronto e lettura della Parola.
Ma un progetto così ampio e articolato ha bisogno di aiuto per crescere da qui a tre anni. Come sempre, si parte dai fondamentali. «Lo scorso inverno, per riscaldare l’hotel abbiamo utilizzato l’impianto a pompe del condizionamento dell’aria – racconta Mario Galasso –. In previsione dei prossimi freddi, servirebbe un nuovo impianto di riscaldamento, nonché un impianto solare fotovoltaico per ridurre l’impatto ambientale della struttura». Un appello che non è rimasto a lungo inascoltato da Caritas sant’Antonio, che nei prossimi mesi finanzierà i lavori alla Locanda Tre Angeli. Se non ancora del tutto delineato, il futuro dell’albergo di comunità a Torre Pedrera inizia a prendere forma. E poi chissà… «Passati i tre anni di affitto – conclude Mario Galasso –, magari la struttura potrebbe diventare uno spin-off di Caritas». Una nuova realtà capace di creare lavoro, ma anche sogni e speranze.
Segui il progetto su www.caritasantoniana.org
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