Dal mondo all’Italia: solidarietà senza confini

Il resoconto Caritas sant’Antonio 2020 registra un’attività che si è sdoppiata: da un lato l’impegno in 31 Paesi del mondo, dall’altro in Italia contro la povertà causata dal Covid. 111 progetti in totale per oltre 3 milioni e 270 mila euro donati.
11 Marzo 2021 | di

Un anno segnato dall’emergenza sanitaria il 2020. Anche per Caritas sant’Antonio. Accanto all’attività ordinaria realizzata attraverso 96 progetti in 31 Paesi del mondo, che ha comportato una spesa di 2 milioni e 646 mila euro, si è aggiunta un’attività straordinaria nel nostro Paese, resa necessaria dalla pandemia, che ha toccato 10 regioni italiane per un totale di 627 mila euro. Tre milioni e 273 mila euro in totale, per fornire aiuti concreti in un anno particolarmente difficile, tenendo unita la solidarietà per i poveri del mondo e quella per le tante persone in difficoltà nel nostro Paese.

In un anno speciale anche l’attività ordinaria è stata toccata in parte dall’emergenza sanitaria. L’Africa si conferma anche per il 2020 il continente che ha ricevuto più fondi, 1 milione e 440 mila euro, il 57 per cento del totale, per 66 progetti. Più della metà di essi sono volti a rinforzare il sistema sanitario e a migliorare le condizioni igieniche della popolazione, tra progetti, strutture e attrezzature per centri sanitari e ospedali, dormitori per medici, accesso all’acqua salubre e costruzione di molti servizi igienici in luoghi comunitari.

I dati generali

Tornando ai dati generali, nel complesso la solidarietà antoniana nel mondo ha seguito i filoni «tradizionali»: 26 progetti per la scuola e la formazione professionale, 25 progetti per la salute e l’igiene, 20 progetti per la promozione umana, 18 progetti per l’accesso all’acqua e 5 per la costruzione di abitazioni. Oltre 600 mila i beneficiari in 31 Paesi. Bambini, adolescenti e giovani sono i protagonisti del resoconto 2020, confermando anche in questo caso la nostra attenzione solidale per i più piccoli. Per assicurare loro un futuro migliore, il nostro sostegno non va solo alla scuola formale, ma anche a quella informale e ai corsi professionali. Tuttavia, il resoconto registra una crescente attenzione di Caritas sant’Antonio per i progetti di promozione delle condizioni di vita delle comunità, specie di quelle più isolate o in zone rurali. Sono progetti non solo sanitari o di accesso all’acqua, ma anche volti a migliorare l’agricoltura locale, ad agevolare l’incontro tra persone e la soluzione dei problemi comuni o a favorire l’avvio di microimprese.

Caritas sant’Antonio ha operato, come di consueto, per piccoli passi, assecondando le esigenze della gente, che arrivano a noi attraverso i missionari laici e religiosi. Sono brevi tratti di strada fatti insieme per eliminare magari una delle tante cause di sottosviluppo.

Per questo, la maggior parte dei progetti assorbe meno di 20 mila euro: è la costruzione di un pozzo o di un ambulatorio, l’acquisto dell’attrezzatura per un reparto maternità o per un progetto agricolo, la realizzazione dei bagni per la scuola.

Ogni pezzettino fa parte di un progetto più grande portato avanti in loco dalla chiesa, insieme con le associazioni, le autorità, i singoli cittadini. Questa interazione, oltre a garantire la continuazione e il miglioramento del progetto nel tempo, evita realizzazioni estranee al livello di sviluppo della popolazione locale o le cosiddette «cattedrali nel deserto», progetti, cioè, imposti dall’alto e poi abbandonati.

I tanti volti della pandemia

Tra i progetti di Caritas sant’Antonio ne figurano alcuni consistenti dal punto di vista economico, ma anche dal forte impatto sociale e culturale. Si tratta dei progetti 13 giugno, lanciati in occasione della festa del Santo, che segnano in qualche modo il tempo in cui stiamo vivendo. Per esempio, l’anno scorso, appena dopo la prima fase della pandemia, i frati hanno scelto di sostenere un progetto in Sri Lanka per aiutare le vittime di attentati fondamentalisti: il fine non era solo quello di aiutare persone molto povere e dilaniate nel corpo e nell’anima dalla violenza, ma anche quello di togliere propellente all’odio religioso ed etnico, virus potentissimo e oggi presente sottotraccia proprio a causa della pandemia.

Altri progetti economicamente significativi sono quelli destinati, nei Paesi poveri, alle nuove costruzioni o ad ampliamenti di edifici, oppure quelli, numericamente assai minori, realizzati in zone a medio e alto sviluppo, dove i costi dei materiali e del lavoro sono più alti. È il caso – e qui ritorna l’emergenza covid-19 – dei 200 mila euro assegnati alla Comunità San Francesco di Monselice, alle porte di Padova. Un’opera gestita dai frati minori conventuali per il recupero delle persone e delle famiglie con problemi di dipendenza da alcol e da sostanze, la cui sostenibilità era messa in crisi proprio dalla pandemia.

Ma un po’ tutte le opere sociali fanno oggi fatica a sopravvivere e così nella lista delle realtà aiutate in Italia ci sono, per esempio, una comunità che opera a favore di persone disabili e una casa-famiglia, o locali e attrezzature per gestire l’emergenza alimentare, assai sentita in questi mesi anche in Italia.

Un capitolo a parte è rappresentato dai progetti legati specificatamente all’emergenza pandemica nel nostro Paese, alcuni dei quali ancora in corso. Per questi è stata effettuata una apposita raccolta di fondi, che ha permesso di rispondere in tempo reale alle tante emergenze causate alle famiglie dalla crisi sanitaria, che è di fatto diventata una grave crisi economica. Al momento sono stati finanziati 15 progetti in 10 Regioni, per un valore di quasi 627 mila euro. Ma altri verranno finanziati nel corso del 2021. Non si tratta solo di pacchi alimentari, ma anche di aiuti mensili a famiglie a basso o nullo reddito per le bollette, i mutui o le spese mediche. Importanti anche i fondi per l’acquisto di strumenti per la scuola a distanza, per progetti di ricollocamento al lavoro, ma anche per supportare l’accoglienza diurna dei senza fissa dimora, necessaria durante i lockdown. Partner, in questo caso, sono state parrocchie, Caritas diocesane, associazioni, cooperative, istituti comprensivi. I futuri progetti per contrastare l’emergenza covid saranno legati, per tutto il 2021, al progetto Antonio ᾽20-᾽22, lanciato in occasione degli 800 anni della scelta francescana del Santo, progetto che attraverserà l’Italia individuando alcune realizzazioni importanti per la ricostruzione post-covid.

Anche nel 2021, quindi, Caritas sant’Antonio seguirà il doppio binario di sostegno ai poveri del mondo e al contempo alle famiglie in difficoltà in Italia. Perché, in un mondo sempre più interdipendente, le sfide più grandi si vincono assieme.

 

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Data di aggiornamento: 11 Marzo 2021
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