«Freude, schöner Götterfunken». Nell’Ode di Schiller alla «Gioia, bella scintilla divina», Ludwig Van Beethoven leggeva l’aspirazione alla libertà e a un mondo in cui «Alle Menschen werden Brüder», tutti gli uomini diventano fratelli. Scelse proprio quei versi per suggellare gloriosamente la sua Nona Sinfonia che ha compiuto 200 anni il mese scorso (venne eseguita a Vienna il 7 maggio 1824). Un monumento della musica e un capolavoro rivoluzionario che i Wiener Philharmoniker, eredi diretti dell’orchestra della «prima», hanno suonato con vari direttori: tra le incisioni d’eccellenza dal vivo, quella del 1987 con la bacchetta di Claudio Abbado.

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