Case o futuri rifiuti?

State costruendo o ristrutturando casa? Ecco qualche spunto per ridurre al minimo i rifiuti speciali il cui smaltimento è regolamentato, complesso, costoso e richiede l’intervento di ditte autorizzate.
19 Novembre 2025 | di

Quante volte ci chiediamo dove gettare nei rifiuti un vasetto di yogurt vuoto o una bustina di tè usata, sforzandoci di fare la raccolta differenziata in modo impeccabile? Tuttavia, questa lodevole cura di un piccolo gesto quotidiano rimane una goccia nell’oceano. Dobbiamo, infatti, fare attenzione a un gigante silenzioso: i rifiuti prodotti per costruire o ristrutturare la nostra casa. Si tratta di rifiuti speciali il cui smaltimento è regolamentato, complesso, costoso e richiede l’intervento di ditte autorizzate.

Eppure, mentre la ricerca studia nuovi metodi utili a riciclarli e riutilizzarli meglio, alcune alternative già esistono e sono soluzioni tanto innovative quanto... antiche. Parliamo di materiali naturali, spesso locali: terra cruda, paglia, canapa, legno non trattato e calce. Soluzioni sempre più usate in bioarchitettura, perché donano comfort, efficienza e durabilità, chiudendo il ciclo di vita in modo virtuoso. Un intonaco in terra cruda, a fine vita, può tornare al suolo. Isolare gli ambienti con paglia o canapa consente l’utilizzo di materiali che hanno immagazzinato CO2 e che non diventeranno rifiuti speciali da mandare in discarica. 

Anche se la ristrutturazione di un immobile è un’esperienza rara (se non unica) nella vita, informarsi è un atto di responsabilità per prepararsi a scelte consapevoli ed evitare che le nostre case diventino il problema di domani. Come professionisti, cittadini e abitanti del pianeta, è ora di chiederci seriamente se stiamo progettando case o futuri rifiuti.

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Data di aggiornamento: 19 Novembre 2025
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