Partita doppia… in famiglia
«Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: “Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!”. I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: “Lo zelo per la tua casa mi divorerà”. Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: “Quale segno ci mostri per fare queste cose?”. Rispose loro Gesù: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”. Gli dissero allora i Giudei: “Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?”. Ma egli parlava del tempio del suo corpo» (Gv 2,13-21).
Se ami qualcosa o qualcuno, te ne prendi cura. Anche nei confronti della persona che ti sei scelto, e nei confronti della relazione che vi lega, sei chiamata/o ad avere quello zelo, quella passione che nasce da un cuore innamorato. Allora ci tieni a risolvere quell’incomprensione che c’è stata la sera precedente, spendi tempo e denaro per organizzare un fine settimana insieme, non vedi l’ora di condividere le cose belle e le preoccupazioni, sostieni e dai forza al tuo partner... E tutto questo, perché la ami! Nella vita, il Signore mi ha fatto talmente innamorare della relazione di coppia da decidere di non fermarmi al viverla con passione in prima persona, ma da farne addirittura un lavoro, scegliendo di diventare psicoterapeuta di coppia. E poi ho voluto pure impegnarmi nella pastorale con le coppie e le famiglie, anche creando un percorso, lungo più di un anno, per chi sa di non saper amare il proprio partner e vuole mettersi in cammino.
Gesù è divorato dallo zelo per la casa del Padre, in quanto questa è parte di sé. Egli ha un cuore innamorato e allora non può restare in un compiacente silenzio quando vede che il luogo deputato all’amore del Creatore per la sua creatura è diventato un mercato, un luogo dove si vende, si compra e si fanno affari. Eppure, per tutti gli altri questa gestione andava bene, aveva una sua logica. Proviamo a metterci nei loro panni: se parto da lontano per andare al tempio di Gerusalemme, non mi porto da casa la colomba da sacrificare, ma con due soldi la compro direttamente al tempio. Molto più comodo, più sicuro, più pratico. Ma la passione di Gesù per la casa del Padre non guarda alla praticità, vuole solo il meglio, vuole la perfezione, non scende a compromessi. Quel luogo non deve «prostituirsi» con altre logiche, soprattutto quelle affaristiche e di convenienza. Il tempio deve restare esclusivamente un luogo d’incontro, un luogo d’amore.
Anche nella relazione di coppia le avide logiche economiche penetrano e pervertono quello che dovrebbe essere un luogo di dono, di fiducia, di gratuità, di generosità. Quante coppie mantengono i conti correnti separati perché «io devo avere i miei soldi e tu i tuoi», «perché non mi fido, perché magari poi spendi i miei guadagni». Poi si decide di mantenere le proprietà immobiliari distinte perché così «se un giorno ci separiamo, non mi porti via quello che è mio», coltivando una cultura egocentrica mortifera. Mi è capitato più volte, alla fine di una seduta di terapia di coppia, di sentire i pazienti dirsi: «Questa volta tocca a te pagare l’incontro, l’ultimo l’ho pagato io». Ormai da tempo, nelle situazioni più abbienti, si fanno i famosi «accordi prematrimoniali», concordando i termini economici di una eventuale separazione. Tutto questo a molti sembra poco romantico ma necessario, in quanto molto razionale. L’idea di fondare la relazione su logiche esclusivamente votate al dono, alla fiducia e alla gratuità viene visto come un atteggiamento ingenuo, una logica che ha portato, quelli che in passato lo hanno fatto, a restare «fregati».
Ma la questione qui è: ti sta divorando lo zelo per la tua relazione di coppia? Oppure sei diventato freddo, calcolatore, fai solo le cose che sono più opportune per te, ti proteggi e così non ti comprometti in nulla? Gesù ci indica di liberare il nostro cuore dalle logiche opportunistiche dei mercanti, di prenderci cura del nostro tempio, di lasciare che siano solo le dinamiche dell’amore ad abitarlo. Gesù entra nelle nostre povere logiche da mercanti e, con tutta la sua accecante passionalità, rovescia i banchi del nostro tornaconto personale, delle nostre comodità, dei nostri calcoli e indica un’altra via per il tempio del nostro amore: la dinamica pasquale. Dare tutto per amore, dare la vita per l’altro e per il nostro matrimonio.
La relazione di coppia può avere delle cadute, le cose possono non andar bene, ci si può fare reciprocamente del male, ma da tutto questo, dopo qualche giorno (almeno tre), si può rinascere e ripartire. «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Anche il nostro amore può distruggersi, anche le nostre vite vivono la sofferenza e l’abbandono, ma c’è sempre la possibilità, aggrappandosi a Lui, di ripartire, di rinascere di nuovo, e questa volta dall’alto, senza mercanteggiare. Auguriamo a tutti voi una relazione in cui non si fanno partite doppie, dove non ci sono crediti o debiti, ma relazioni abitate da quello zelo che spinge a donarsi senza misura.
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