Sono arrivato a Fatima senza aver letto, senza sapere niente. Con molti pregiudizi. Ma volevo arrivarci. A Fatima, più che altrove, bisogna essere capaci di separare il sacro dal profano.
Il libro, scritto a partire dall’esperienza di don Fabio Rosini nel campo dell’evangelizzazione (tra l’altro, il percorso delle dieci parole e dei sette segni), è pensato per chi è impegnato nella trasmissione della fede. Anzitutto vengono messi in luce due elementi critici: la scissione tra realtà compresa e realtà vissuta, che porta a essere spettatori della vita, incapaci di ascoltare veramente la parola; la crisi della paternità e dell’autorità, che hanno l’effetto di compromettere il percorso che rende adulti autonomi, capaci di amare.
La Parola di Dio è come il pane, che, per essere assaporato nel migliore dei modi, richiede di essere spezzato, masticato, gustato, accompagnato. E, infine, condiviso, affinché la gioia personale divenga gioia di tutti, nell’allegria del comune convivio.
Un curioso viaggio attraverso i secoli attorno alla mensa del convento del Santo. Perché la condivisione dei pasti è sempre stata, ed è, uno dei momenti privilegiati della fraternità e sinonimo di accoglienza reciproca.
Il Signore Gesù ci porta al cuore della nostra esperienza di Lui, di fede, della nostra esperienza umana. E non solo nel senso che ci porta al centro, al punto più importante, ma anche nel senso che questo centro è appunto il cuore, l’amore.