Tra cielo e terra, il vento, che Francesco non evoca nei suoi aspetti distruttivi, fa vibrare la vita in «ogni tempo», sostenendo la spinta all’essere, per mandato stesso dell’Altissimo, a servizio del Dio della vita.
Contemplare come Francesco significa accogliere con il cuore quel che alla nostra vista si offre, con semplicità, grati, consapevoli che ogni creatura ha in sé un disegno divino, della cui ricchezza non si può che restare estasiati.
Dare senza attendersi nulla in cambio, servendo la vita per la vita stessa. Lasciare che ogni creatura sia ciò che è, riconoscendola immagine di Dio e, a sua volta, dono di vita. Tutto questo ci indica frate Sole.
Il mondo è lo spartito della carità di Dio: Francesco lo canta e ne fa memoria, e ci ricorda che sta a noi ascoltarne il suono e degnamente rispondergli.