A una quindicina di chilometri da Arezzo, la Fraternità della Speranza vive da circa trent'anni in un monastero senza tempo nel segno della condivisione.
Anche la vita dei frati è segnata dalla malattia, dalla sofferenza e dalla morte. La fede e la vicinanza fraterna ci aiutano a dare luce a questi momenti, a chiamare la morte «sorella», come ci ha invitato a fare san Francesco.
Tornare (o andare) oggi all’economia di Francesco significa prendere sul serio l’«agape», l'amore disinteressato. La sua fraternità è l’incontro di due o più «agape».