Gli inviti a «dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati e vestire gli ignudi» occupano i primi tre numeri dell’elenco delle «opere di misericordia corporale».
«Anche la Speme, / ultima Dea, fugge i sepolcri: e involve / tutte cose l’obblio nella sua notte». La metteva giù così, cupa e amara, Ugo Foscolo, nella sua celebre ode Dei sepolcri.