Capostipite della musica operistica e del madrigale, portato da lui al massimo splendore, Monteverdi è tra i maggiori innovatori del linguaggio musicale e della retorica applicata a quest’ambito. Il saggio ripercorre la storia del musicista cremonese, nell’intreccio tra vita privata e pubblica: la sua istruzione e formazione, la sua carriera musicale soprattutto a Mantova e Venezia, lo sviluppo delle sue opere. Un invito alla conoscenza di un genio della cultura musicale italiana.
Da legno di dolore a legno di speranza. È il percorso che trasforma, grazie all’opera della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, di Milano, il legno dei barconi dei migranti in strumenti musicali.
Il nuovo album dei Kantiere Kairòs conferma il ruolo di primo piano di questo gruppo nella scena del christian rock italiano. Nelle 14 nuove canzoni, la band calabrese racconta in musica le storie di quelle persone che si sono fatte «sale della terra» e «luce del mondo». Un trait d’union che accomuna, tra gli altri, Carlo Acutis (nel brano Ctrl + D) e Chiara Corbella Petrillo (Siamo nati). Molto belli i duetti con Reale, Dajana e Frate Alessandro, perché «ogni cosa fatta insieme splende di luce».
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Il cimento dell’armonia e dell’invenzione di Antonio Vivaldi venne pubblicato proprio tre secoli fa, nel 1725.E i primi quattro concerti della raccolta sono le celeberrime Quattro Stagioni, capolavori che sanno davvero raccontare e descrivere, ci lasciano immaginare il canto degli uccelli in primavera, una tempesta d’estate o la pioggia dell’inverno.
Rock e pop non sono gli unici generi musicali con i quali si può parlare di fede. Lo dimostra don Peppe (don Giuseppe Logruosso) che da anni usa il linguaggio del rap per diffondere il Vangelo e parlare di tematiche sociali con i giovani. Nel nuovo singolo My pass il sacerdote rapper coinvolge molti altri artisti cristiani italiani per ribadire l’importanza dei legami profondi e dell’amore autentico e immutabile di Dio per l’umanità, che non passerà mai. Un brano fresco e coinvolgente.
Nel 2024 ricorrono i 100 anni della Rapsodia in blu di George Gershwin. Presentata il 12 febbraio 1924 all’Aeolian Hall di New York, fu definita dal «New York Times» un brano di «irresistibile vitalità». Gershwin la pensò come uno specchio della realtà newyorkese e la sua capacità di trasportare il jazz (con l’iconico assolo di clarinetto) all’interno della musica classica ne ha fatto un capolavoro. Tante le incisioni celebri: noi riascoltiamo quella del 2010 con la «strana coppia» Chailly-Bollani e l’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia, la più antica in Europa.