Come sta la scena italiana della musica cristiana moderna? Bene, molto bene! E a testimoniarlo c’è questa ricca compilation che riunisce alcuni tra i più noti artisti cattolici ed evangelici uniti per dare un messaggio di speranza e di pace. Un messaggio quanto mai attuale per queste 21 canzoni dagli stili diversi che aiutano a riflettere, ma soprattutto a non smettere mai di chiedere l’unica cosa che davvero può aiutare il mondo: la pace.
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Il suo album d’esordio, «Voice from Assisi», è stato inciso negli Abbey Road Studios di Londra, resi famosi dai Beatles. Ma frate Alessandro è rimasto un umile francescano che ha fatto del suo talento un dono universale.
Era il Venerdì Santo del 1724, proprio tre secoli fa, quando Bach a Lipsia diresse la prima esecuzione della sua Passione secondo Giovanni, una composizione di straordinaria potenza in cui la sofferenza di Cristo e l’afflato di redenzione diventano un affresco musicale e visivo.
Nel nuovo album la cantante e autrice bergamasca ha voluto rendere un sentito e affettuoso omaggio a cinque Pontefici: Francesco, Giovanni XXIII, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Un christian pop brillante e coinvolgente, in cui spiccano testi curati e attenti nel tratteggiare le caratteristiche dei singoli Pontefici. Ad arricchire l’album, infine, il brano Pietre vive, ispirato alla figura del sacerdote. Un ottimo album che conferma la bravura di Tiziana Manenti.
Un percorso tra i testi composti da Mogol, scritto dal suo padre spirituale, che ha voluto cogliere alcuni riflessi spirituali nelle parole del famoso artista.
Anne-Sophie Mutter era adolescente quando partecipò a un’audizione con Herbert Von Karajan: «È un miracolo», esclamò già allora il Maestro. La scorsa estate la violinista ha compiuto 60 anni e ha festeggiato al Musikverein di Vienna con i «suoi» Mutter’s Virtuosi, l’ensemble composto da borsisti sostenuti dalla sua Fondazione. Gli archi volano nei divertimenti del Concerto per tre violini in la maggiore di Vivaldi come nell’incanto del Concerto Brandeburghese n. 3 di Bach, e nell’esclusivo Nonetto commissionato ad André Previn.