Novembre ci sollecita a pensare alla morte. Non come la nemica della vita, ma come sua «sorella», secondo la lezione di san Francesco nonché quella, inascoltata, della pandemia.
Rito vuol dire «ordine»: sia perché collega ordini diversi di realtà (il cielo e la terra), sia perché aiuta a dare ordine alla vita sociale, contrastando la frammentazione e favorendo la partecipazione.
Antonio, che tutti ora «toccano» nella sua tomba, ha toccato per primo i cuori di uomini e donne. Un tocco benedetto, il suo, che ha scatenato guarigioni di corpo e spirito.
Vita e morte si mescolano nella nostra esperienza quotidiana, costellata di fallimenti, delusioni, aspettative disattese, malattie, abbandoni... Ci lasciamo schiacciare o trasformiamo la morte in occasione di rinascita?