A ricordarlo, don Antonio Biancotto, cappellano delle due carceri veneziane. Che sottolinea come sia importante non confondere mai la persona con ciò che di male ha compiuto.
«La buona battaglia contro il male non è una disciplina di auto-dominio; è, piuttosto, una apertura al rapporto con Dio». Ecco un filo conduttore dell’ultimo libro di Fabio Rosini, prete romano noto per il percorso sul Decalogo, attualmente direttore del Servizio per le vocazioni della diocesi di Roma. Il combattimento di cui Rosini parla non è contro nessun essere umano, ma per ogni essere umano: è, infatti, la battaglia spirituale da condurre contro il male che ci insidia.
Fare ritorno: tante e tante volte saremo chiamati a questa strategia di salvezza, ricominciare daccapo da colui che ha una sola parola da dirci, quella del suo perdono senza confini.
La Chiesa, fatta di uomini e donne, è «santa e peccatrice». Conta pagine vergognose, ma anche tante testimonianze eroiche di fedeli che costruiscono il bene.
Nell’amore di Dio c’è una chiara distinzione tra bene e male. Non c’è invece distinzione tra i suoi figli, tutti ugualmente bisognosi del suo amore misericordioso.