Una figura inquieta, quella di Charles Péguy, di cui l’autore ripercorre la vicenda personale, profondamente legata alla sua produzione letteraria, nelle sue diverse espressioni. Tra le sue iniziative, occupa un posto peculiare il periodico «Cahiers de la Quinzaine», avviato nel 1900: uno spazio che ospita il pensiero di scrittori, poeti e intellettuali che intervengono sulla vita politica, sociale e culturale, la cui caratteristica principale è la libertà di espressione e il cui scopo è dire la verità.
L’autore dell’opera, a tre voci e violini, è il francescano conventuale Francesco Antonio Urio (1650 – post 1719). I salmi sono di «grana fine e luminosa che eleva per cerchi concentrici e avvolge mente e sentimenti. L’esecuzione è scintillante e di bel suono».
Da qualche settimana è giunta in libreria (pubblicata dalle Edizioni Dehoniane, EDB) una Lettera alla Costituzione firmata dal presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi. Nel volume anche l’ultima lezione di Valerio Onida – costituzionalista di chiara fama ed ex presidente della Corte costituzionale, deceduto pochi mesi fa – tenuta nell’aprile del 2021 all’Università di Bologna, cui aveva preso parte anche lo stesso cardinale Zuppi, e una postfazione di un altro insigne giurista, Pierluigi Consorti.
La trasposizione cinematografica di un musical ideato da Benj Pasek e Justin Paul, che vede come protagonista Evan, un liceale con difficoltà relazionaliche, attraverso un equivoco (viene creduto il miglior amico di un suo compagno suicida), può entrare in un nuovo contesto in cui è valorizzato e amato: alla base di questo c’è però un inganno, che sempre più lo mette alle strette. Vengono affrontate le tematiche dell’uso dei social, la questione dell’autostima, della solitudine e la gestione del dolore provocato dalla perdita di una persona cara.
Ricca, maestosa, profonda e potente. Regale. La musica di un’incoronazione non può che esprimere tutta la solennità dell’evento. Il 2 giugno 1953, nell’Abbazia di Westminster a Londra, per la cerimonia ufficiale dell’ascesa al trono di Elisabetta II (anche guida della Chiesa anglicana) si riunirono più di 400 cantori dei cori più blasonati, oltre a un’orchestra di musicisti d’eccellenza.