A ottocento anni dal naufragio di Antonio in Sicilia, i frati del Santo ripercorrono il primo arrivo del Taumaturgo in Italia attraverso una rievocazione storica.
Uccisi nel 1220, i Santi martiri di Marrakech ispirarono molti giovani. Pure Fernando da Lisbona che, sul loro esempio, lasciò tutto per «vestire» il saio francescano.
Un travaglio complicato, un cuoricino che rallenta il suo battito, due vite salvate. È la bella storia raccolta da fra Luigi Cerea all’ospedale di Matera lo scorso maggio, durante la peregrinatio antoniana in Basilicata.
Teano, Ischia, Afragola e il carcere militare di Santa Maria Capua Vetere: sono le tappe dell’ultima peregrinatio antoniana in Sud Italia. Ad accompagnare le reliquie lo scorso febbraio: fra Egidio Canil e fra Nicola Zuin.
Nella parrocchia di San Michele, a Dubrovnik, in Croazia, la devozione al Santo è legata alla nascita di Sara, una bimba attesa per quindici anni dai genitori. Proprio quella chiesa, lo scorso marzo, ha ospitato le reliquie di Antonio...