Crescono disagio e violenza tra gli adolescenti, eppure la scuola ha già un mezzo potente di prevenzione e riparazione del danno, che ricostruisce il rapporto tra il colpevole, la vittima e la comunità.
Per individuare i testimoni della fede, dovremmo guardare non alle virtù eroiche, ma alle «beatitudini eroiche» che esprimono valori molto, troppo diversi.
Mai come oggi c’è bisogno di una parola lievito, che faccia crescere, come scriveva Calvino «ciò che inferno non è». La buona novella di un bambino nato in esilio, con una mangiatoia come culla, che si è fatto carne per salvare il mondo ci illumini.
La relazione di coppia non è mai il fine ultimo, bensì solo un mezzo per camminare verso il fine ultimo: realizzare pienamente la nostra condizione di figli di Dio.
Di tutto sentivamo il bisogno tranne che del ritorno del voto in condotta e della conseguente possibile bocciatura. La scuola meriterebbe ben altre attenzioni.