Parlo con molti amici: quasi tutti hanno già nostalgia dei giorni del confinamento. Tutti hanno avuto «tempo». Uno dei beni più preziosi, uno dei beni che più scarseggiano.
«Non potete abbracciarvi» ci hanno spiegato i virologi, ce lo hanno imposto i governi. Con ragione e saggezza. Ma come possiamo fare, noi uomini e donne?
Davanti a una pandemia che ruolo può avere la religione? Al di là dell'aspetto consolatorio, la fede è una relazione, un affidarci che ci trasforma dal di dentro.
L’immagine di quel vecchio uomo vestito di bianco, il nostro Papa, in una piazza San Pietro deserta per il Coronavirus, passerà alla storia. Insieme, speriamo, a quanto avremo imparato da questi giorni.
Le recenti vicende del Pio Albergo Trivulzio accendono i riflettori su un male temibile quanto un'epidemia, un morbo collettivo che ci riguarda tutti da vicino, in quanto cittadini italiani.