A piedi lungo «l’ultimo cammino» di sant’Antonio, che si snoda da Camposampiero a Padova Arcella, con un gruppo di giovani dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti.
«Gli elefanti hanno una natura mite. Infatti se si imbattono in un uomo sperduto nel deserto, lo guidano fino alla strada che conosce (...)» (Sermoni, Domenica V dopo Pentecoste).
Un innovativo progetto di pastorale dell’arte ha creato un percorso davvero aperto a tutti, dove la disabilità diventa occasione per conoscere in maniera inedita i tesori di arte e spiritualità della Basilica di Sant’Antonio a Padova.
«La confessione è chiamata anche “porta del cielo”. (...) Per mezzo di essa infatti, come attraverso una porta, il peccatore pentito viene introdotto al bacio dei piedi della divina misericordia...» (Sant’Antonio, Sermoni, La penitenza).
Un curioso viaggio attraverso i secoli attorno alla mensa del convento del Santo. Perché la condivisione dei pasti è sempre stata, ed è, uno dei momenti privilegiati della fraternità e sinonimo di accoglienza reciproca.
«Il fuoco è incorporeo e invisibile per sua natura, ma quando investe qualche oggetto assume varie colorazioni (...). Così lo Spirito Santo non può essere veduto se non per mezzo delle creature nelle quali opera» (Sermone di Pentecoste).