Il racconto di fra Teofil Ciucheş ofmconv dell’esperienza di ospitalità evangelica vissuta da parte dei fratelli della Chiesa Ortodossa Russa, a Mosca e San Pietroburgo.
Prima guerra mondiale. In prima linea, estrema periferia del tempo, piena di giovani catapultati in un gioco più grande di loro, ci sono anche i cappellani militari e i preti soldato. E fu un bene che ci fossero.
Quando tutto si spegne, che cosa rimane? Cosa rimane dentro, accovacciato accanto a quel disagio? «La condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore» (Os 2,16)
In un'Italia sempre più divisa e individualista, il mondo cattolico, con la vasta ramificazione di diocesi e parrocchie di cui dispone, pare ormai l'unico collante rimasto su cui fare affidamento.
Solo attraverso l’incontro reale con gli altri può essere trasmesso l’insegnamento di Gesù. Bisogna riportare i giovani alla realtà dei veri rapporti umani.
E se la smettessimo una buona volta di andare “altrove”? Di cercare la felicità in un qualsiasi “fuori”? «Non privarti di un giorno felice; non ti sfugga alcuna parte di un buon desiderio» (Sir 14,1)