Alla scoperta della Montagna Spaccata

Una fenditura nella roccia profonda 92 metri e attraversata da un corso d'acqua: è la splendida location nei pressi di Recoaro Terme, in provincia di Vicenza, legata alla leggenda del boscaiolo Giordano e dell'anguana Etele.
14 Agosto 2019 | di

Gli scalatori non ce ne vorranno. Finalmente una montagna che non si sale ma si attraversa! Si chiama appunto Montagna Spaccata questa spettacolare forra situata a pochi chilometri da Recoaro Terme (seguire le indicazioni da San Quirico, direzione Fongare), in provincia di Vicenza. Profonda 92 metri, la fenditura di origine tettonica è stata scavata nei secoli dalla forza del torrente Torrazzo. E deve parte del suo fascino all’irregolarità della roccia calcarea che la compone: un impasto di detriti e resti organici risalenti al Triassico superiore (circa 200 milioni di anni fa), quando la conca di Recoaro era sommersa dalle acque. Ma non fermiamoci ai dati morfologici, perché la magia della Montagna Spaccata va ben oltre la scienza.

È sufficiente acquistare un gettone (cinque euro a persona), indossare il caschetto protettivo (in dotazione compreso nel prezzo), e in un attimo veniamo trasportati in un’altra dimensione. In una terra fantastica popolata dalle «anguane», creature bellissime che vivevano nelle grotte e uscivano al chiaro di luna per lavare i panni nei ruscelli (in dialetto veneto: sengi). Tra queste c’era anche Etele, figlia della regina Uttele, il cui nome è legato alla leggenda della Montagna Spaccata. Tutto ha inizio una notte di molti anni fa, quando il boscaiolo Giordano incontra la ninfa e se ne innamora. In breve i due si sposano, nonostante il futuro che attende la giovane. Alla morte della madre, infatti, Etele sarebbe stata chiamata a regnare sulle anguane e avrebbe dovuto abbandonare l’amato. Due anni dopo, in un’alba d’estate il destino si compie. Quando Uttele esala l’ultimo respiro, la montagna si spacca e la figlia viene risucchiata da una fenditura nella roccia. Proprio in quel punto sgorgherà il ruscello che ancora oggi si può ammirare. Quasi a testimonianza di un amore destinato a vivere per sempre.

Un luogo così magico non poteva certo finire assieme ai suoi protagonisti. Dalla regina delle anguane alla regina d’Italia il passo è breve. Nell’agosto del 1879, infatti, è niente di meno che Margherita di Savoia a visitare la Montagna Spaccata assieme al figlio Vittorio Emanuele (visita peraltro testimoniata da una targa affissa su una roccia). Assidua frequentatrice di Recoaro Terme, dove trascorre vacanze intere per rigenerarsi, la regina si fa persino immortalare sulla vecchia scala di legno che s’inerpica tra la roccia e il corso d’acqua, costruita dagli abitanti della zona per congiungere le contrade alte con la zona del Pellicchero. A dare il nome a questa frazione è la famiglia che per molti anni gestisce la locanda all’ingresso della Montagna Spaccata. E in particolare Luigi Pellicchero – alias il Mago della Spaccata –: uno strano e misterioso personaggio che, barba incolta e coperta sulle spalle, abitava in loco agli inizi del Novecento.

Basterebbero tutte queste storie a rendere la Montagna Spaccata una meta imperdibile. Se poi aggiungiamo che la location – particolarmente fresca e ventilata – è ricoperta di felci, muschi, carpini, frassini, aceri di monte e ospita abitualmente caprioli, volpi e piccoli mustelidi, viene da salire in auto e raggiungerla subito. Fatto salvo per i mesi più freddi, la Montagna Spaccata è aperta al pubblico con ingresso dall’adiacente locanda. Il percorso, della durata di una ventina di minuti, si sviluppa tra terreno sterrato, ponticelli e una scala di metallo (al posto di quella antica, in legno) che risale la fenditura per sfociare in un magnifico bosco. Oltre alle normali escursioni, sono previste visite guidate, anche notturne, e rappresentazioni teatrali, per far rivivere la leggenda di Etele e Giordano.

Info: sito http://www.montagnaspaccata.com/; e-mail info@montagnaspaccata.com

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Data di aggiornamento: 14 Agosto 2019
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