Basilica del Santo: la Madonna di Donatello
Passando davanti alla balaustra del presbiterio, nella penombra si intravede lo straordinario gruppo di bronzi di Donatello sopra l’altare maggiore. Sotto il crocifisso, a fatica si distingue la statua della Madre di Dio. È bello potersi soffermare, nel mese di maggio, su questo capolavoro del 1448 per gustarne suggestioni e ispirazioni spirituali.
Vista da vicino è la statua di una giovanissima regina che, ritratta in modo originalissimo nell’atto di alzarsi da un trono difeso da sfingi, si sporge per presentare ai fedeli il Figlio di Dio, piccolo e nudo, presagio del suo cruento sacrificio redentore. Tale rappresentazione è un unicum nella storia dell’arte, che lo distingue dalle Madonne bizantine ritratte come regine sedute, come anche dalla statua di Rinaldino di Francia, nella cappella della Madonna Mora, il quale ritrae la Vergine in piedi, col Bambino Gesù in braccio.
Perché Gesù si fa uomo e prende carne nella Vergine? Troviamo la risposta sullo schienale del trono: vi è rappresentata la scena del peccato originale, la prima rottura della relazione fiduciale con Dio creatore. Adamo ed Eva a fianco dell’albero del bene e del male, su cui è avvinghiato il serpente tentatore, stanno consumando il frutto proibito. Questa scena drammatica, che riassume le deliranti scelte autosufficienti dell’essere umano, contrasta col gesto di apertura e di dono che la giovanissima Vergine Madre palesa con l’autorità di indiscussa regina.
Il suo sguardo fiero e potente è protetto da una corona abitata da piccoli serafini alternati a festoni che cingono la sua testa. Con l’intervento ricostruttivo risalente al 1895, da parte di Camillo Boito, la statua della Vergine risulta in asse sotto il bellissimo crocifisso. Una felice intuizione teologica, perché esprime tutta l’intenzione redentiva di Gesù che per noi s’incarna per donare la propria vita sulla croce e continuare a offrirla nell’eucaristia, in un incessante fluire di grazia, dall’alto verso il basso. Guardando questa Vergine Madre, chi ci impedirà di accogliere questa grazia, fatta tenera carne di bimbo?
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