Benvenuti ad Abrulywood
Se non fosse arcifamosa per essere la mecca del cinema, Hollywood avrebbe una seconda patria: l’Abruzzo. Qui, infatti, affondano le loro radici familiari alcuni dei nomi più illustri e amati dello showbiz mondiale, come il cantante e attore Michael Bublé, il compositore Henry Mancini, il cantante e attore Dean Martin (Dino Paolo Martino Crocetti), la cantante e attrice Madonna (Madonna Louise Veronica Ciccone) o il compositore Maurizio Di Vitto. E solo per citarne alcuni. Dom Serafini, direttore a New York della rivista di televisione «VideoAge», e il nostro collaboratore Generoso D’Agnese di Pescara, esperti di entertainment e di emigrazione, hanno pubblicato il libro dal titolo Hollywood nasce in Abruzzo (Edizioni Il Viandante): un gustoso e appassionante travelogue che fa conoscere al grande pubblico i luoghi d’origine dei divi e delle personalità di Hollywood con ascendenze abruzzesi.
La minuziosa descrizione ci conduce in 42 tra città, paesi, villaggi e borghi della regione legati a quasi una sessantina di artisti tra attori, registi, dirigenti di studios, produttori, sceneggiatori, compositori, cantanti, esperti di effetti speciali, agenti, e persino controfigure di star del cinema. «Si tratta sia di personaggi storici sia contemporanei, che non necessariamente vivono o hanno vissuto a Hollywood – spiega Serafini –, ma che hanno fatto di Hollywood la loro base artistica». E dopo il libro è prevista anche la realizzazione di un documentario. Insomma, il successo della fabbrica dei sogni ha una lunga genitura il cui merito è anche dei figli dell’Abruzzo, una regione dell’Italia centrale che, per certi versi, come sottolineano gli autori del libro, assomiglia alla California, grazie alle sue ampie spiagge sabbiose, alle montagne rocciose e alle foreste popolate da orsi e aquile, senza nulla togliere alle altre «Hollywood» nel mondo: «Bollywood» in India, «Nollywood» in Nigeria, «Aussiewood» in Australia. L’Abruzzo non ha nulla da invidiare a mete più gettonate. Nella regione, oltre un terzo del territorio è formato da parchi e aree protette, ci sono 34 laghi, 39 cascate, 38 tra canyon e gole, e 200 castelli, oltre a un numero considerevole di orti botanici e di borghi suggestivi.
Il libro di Serafini e D’Agnese mette in luce le biografie di molti artisti che hanno scritto, e continuano a scrivere, la storia delle arti sceniche, ma punta anche a valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico dell’Abruzzo, inscrivendosi a pieno titolo in quell’ambizioso progetto del «Turismo delle Radici» che istituzioni, enti locali e imprese stanno sviluppando per portare o riportare in Italia, alla scoperta della terra avita, i discendenti dei nostri connazionali all’estero. Solo gli oriundi abruzzesi nel mondo sono circa un milione e mezzo. Questa nuova forma di turismo consente non solo di riscoprire luoghi, sapori e tradizioni, e di trasmetterli alle nuove generazioni, ma anche di inserire l’Abruzzo in un più ampio «grand tour» contemporaneo che spinga poi gli oriundi a visitare le nostre città d’arte, come Roma, Firenze e Venezia, per scoprirne l’immenso retaggio storico e artistico.
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