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Simone Morandini

Cambiare rotta

Il futuro dell'Antropocene
10 Ottobre 2020 | Recensione di
Cambiare rotta. Il futuro dell'Antropocene
Scheda
EDB
2020
€17,50

Un volume attualissimo, concepito all’indomani dell’ultima, drammatica, «acquagranda» che ha colpito Venezia nel novembre 2019, e che lo scoppio della pandemia di covid-19 ha reso, purtroppo, ancor più attuale. Un volume ricco di domande intelligenti e provocatorie, a partire da quella di fondo: come possiamo abitare con rispetto il mondo in cui viviamo? Un mondo che sta attraversando una nuova era geologica, l’An­tropocene, così chiamata proprio per significare il forte condizionamento da parte degli esseri umani (il termine Antropocene deriva dal greco anthropos, uomo) sull’ambiente terrestre, nell’insieme delle sue caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche. 

Simone Morandini non è certo nuovo alla riflessione su questi temi. Fisico «di nascita» e poi teologo, dal 1997 collabora al progetto «Etica e politiche ambientali» della Fondazione Lanza di Padova e, dal 1999, anche al gruppo di lavoro «Custodia del Creato» dell’Ufficio per il Lavoro e i Problemi Sociali della Cei. Questo libro in particolare, però, fornisce più di altri uno sguardo a 360 gradi sulle tematiche ambientali e si caratterizza per una grande capacità di divulgazione che nulla sacrifica in competenza e profondità e ricchezza di dati e case history presentati. 

Dopo aver analizzato attentamente la situazione attuale (Che cosa sta succedendo?), l’autore passa al cuore della sua trattazione, cercando di tracciare dei percorsi realizzabili (Che cosa fare?) per ribaltare una condizione talmente critica da porre in dubbio la possibilità stessa per le generazioni future di poter «ricevere in eredità» dai loro padri un Pianeta (Quale futuro?). 

Ma sono davvero tante le domande che il lettore incontra in queste pagine: come far fronte a mutamenti a livello di quella struttura ecosistemica planetaria che supporta la vita? Quali prospettive etiche si disegnano per orientarci alla sostenibilità e all’ecogiustizia? Quali orizzonti teologici possono supportare i processi indispensabili a dare futuro all’umanità? Quale ruolo possono giocare le chiese cristiane, ma anche le religioni tutte, nel percorso di conversione ecologica per un reale cambiamento di rotta? 

Il volume si legge tutto d’un fiato, nonostante la complessità del tema, grazie allo stile asciutto, alla particolare cura del linguaggio utilizzato e al dipanarsi logico degli argomenti affrontati, che lasciano trasparire la rigorosa formazione scientifica dell’autore. E, soprattutto, gli va riconosciuto un grandissimo merito: chiusa l’ultima pagina sarà impossibile, per qualsiasi lettore, non domandarsi che cosa fare concretamente per rendere meno incerto il futuro della Madre Terra e dei nostri figli

Data di aggiornamento: 10 Ottobre 2020