Civita di Bagnoregio, il borgo sospeso
Un pugno di mura e case antiche in cima a un cocuzzolo di roccia calcarea, esile come un sogno, domina una vallata immensa e silenziosa, fatta di calanchi degradanti che tagliano come ferite bianche tratti di verde incontaminato. Al fondo velature di monti e nuvole.
Civita di Bagnoregio (VT) è una magia scavata dai secoli, che lascia senza fiato. Una magia in costante pericolo, esposta com’è all’erosione, alle frane e ai frequenti terremoti. Non a caso lo scrittore Bonaventura Tecci, originario di Civita, l’ha definita «il paese che muore».
Oggi ha una decina di abitanti e per raggiungerla c’è solo uno stretto ponte a picco sulla vallata, percorribile a piedi. All’interno è un dedalo di viuzze, di case medievali a mattoni faccia vista, ornate di rampicanti e vasi di gerani. Il borgo è di origine etrusca, lo si vede dalla struttura urbanistica e dalla rete di tunnel sotterranei, ma gli edifici sono medievali e alcuni rinascimentali.
Degni di nota la porta di Santa Maria, la chiesa di San Donato che si affaccia sulla piazza principale – al cui interno è custodito un prezioso crocifisso ligneo della scuola di Donatello – il palazzo vescovile, la grotta della Madonna della Contrada Carcere (ex tomba etrusca) e un frantoio del XVI secolo, in funzione fino agli anni ‘50.
Questo luogo è importante anche per i devoti di sant’Antonio. A Civita, infatti, è nato san Bonaventura (visitabile anche ciò che rimane della sua casa natale), il settimo generale dei frati francescani, colui che a Padova durante la prima ricognizione del corpo di sant’Antonio, avvenuta nel 1263, scoprì tra i resti la lingua incorrotta del Santo, ancor oggi visitabile nella Cappella delle reliquie nella Basilica di Padova. San Bonaventura è il patrono del borgo. Ogni 15 luglio si celebra una festa in suo onore. Tra gli eventi di rilievo, la Tonna, corsa di asini con fantini che si tiene a giugno e a settembre, e Civitarte, rassegna estiva di teatro e musica.
Per informazioni, si consulti il sito ufficiale del Comune.