Dal Sinodo sulla famiglia ad Amoris laetitia: nuova linfa per la famiglia
Dopo l’Assemblea generale straordinaria del 5-19 ottobre del 2014 su «Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione», che aveva lo scopo di raccogliere testimonianze e proposte. Dopo il Sinodo ordinario del 4-25 ottobre 2015 su «La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa nel mondo contemporaneo», che era invece chiamato a cercare linee operative per la pastorale della persona e della famiglia, ecco la promulgazione di Amoris laetitia (19 marzo 2016). Si tratta dell’Esortazione apostolica con cui papa Francesco ha concluso autorevolmente questo lungo processo di riflessione sulla pastorale della famiglia che ha coinvolto per tre anni tutta la chiesa cattolica.
Due sinodi dedicati alla famiglia Il doppio evento sinodale voluto da papa Francesco sulla famiglia è stato già qualcosa di unico nella vita della Chiesa. Il Sinodo è un’assise voluta da Paolo VI e lo scorso anno ha compiuto i 50 anni. E Papa Francesco ha pronunciato un grande discorso in occasione di questa memoria (17 ottobre 2015). Egli ha ricordato come il Sinodo abbia varie valenze e sia:
- Un modo per continuare a esercitare la collegialità esperimentata al Concilio
- Un modo per dare fiducia al fiuto del popolo di Dio
- Un modo per la Chiesa di saper mettersi in ascolto
- Un modo per dire che Chiesa e Sinodo sono sotto il magistero del Papa
Nuova linfa per la famiglia Per questo alla fine dei due Sinodi il Papa ha promulgato l’Esortazione apostolica Amoris laetitia, che è stata firmata simbolicamente il 19 marzo 2016, festa di san Giuseppe con riferimento esplicito alla famiglia di Nazareth. Nel discorso in piazza San Pietro sabato 3 ottobre 2015, alla veglia di preghiera per l’avvio del Sinodo, il Papa aveva detto: «Per comprendere oggi la famiglia, entriamo anche noi nel mistero della Famiglia di Nazaret, nella sua vita nascosta, feriale e comune, com’è quella della maggior parte delle nostre famiglie, con le loro pene e le loro semplici gioie; vita intessuta di serena pazienza nelle contrarietà, di rispetto per la condizione di ciascuno, di quell’umiltà che libera e fiorisce nel servizio; vita di fraternità, che sgorga dal sentirsi parte di un unico corpo». E nel corso di questi anni sinodali il Papa aveva esortato la Chiesa a pregare con una preghiera rivolta alla Santa Famiglia composta da lui stesso e che ora compare a suggello dell’Esortazione apostolica.
Amoris laetitia, presentata alla stampa l’8 aprile 2016, come ci si poteva aspettare, ha incontrato l’accoglienza entusiasta di chi sperava nel cambiamento, in un rinnovamento profondo della dottrina e della pastorale familiare e, al contrario, ha sollevato le critiche di chi avrebbe voluto l’applicazione pura e semplice della dottrina secondo la lunga Tradizione del magistero, già consolidata su matrimonio e famiglia.
Già nelle due Assemblee sinodali del resto era stato chiaro il confronto tra i fautori della necessità di rilanciare e riproporre la dottrina cristiana sul matrimonio, e coloro che puntavano di più ad affermare la necessità di una rinnovata attenzione pastorale e misericordiosa verso le famiglie. E la stampa, com’è suo solito, aveva enfatizzato le varie divergenze o le disparate anime presenti tra i padri sinodali nel corso dello svolgimento dei due Sinodi.
Il Papa era bene consapevole di questo clima e, non a caso, fin dall’inizio scrive che, se i Sinodi certo hanno dato molto alla riflessione sulla famiglia nella Chiesa e nel mondo: «Al tempo stesso, la complessità delle tematiche proposte ci ha mostrato la necessità di continuare ad approfondire con libertà alcune questioni dottrinali, morali, spirituali e pastorali. La riflessione dei pastori e dei teologi, se è fedele alla Chiesa, onesta, realistica e creativa, ci aiuterà a raggiungere una maggiore chiarezza. I dibattiti che si trovano nei mezzi di comunicazione o nelle pubblicazioni e perfino tra i ministri della Chiesa vanno da un desiderio sfrenato di cambiare tutto senza sufficiente riflessione o fondamento, all’atteggiamento che pretende di risolvere tutto applicando normative generali o traendo conclusioni eccessive da alcune riflessioni teologiche» (AL 2).
Ma al di là della «complessità delle tematiche» inerenti la famiglia, di cui il Papa è consapevole, ora la Chiesa ha a disposizione un testo non solo fondamentale, ma direi eccezionale!
Infatti, dopo 35 anni dal Sinodo sulla famiglia voluto da san Giovanni Paolo II nell’ottobre del 1980 e sfociato nell’Esortazione apostolica Familiaris Consortio (22 novembre 1981), ora la pastorale familiare si rimette in cammino con Amoris laetitia, in cui il papa ha raccolto i contributi dei due Sinodi sulla famiglia, «unendo altre considerazioni che possano orientare la riflessione, il dialogo e la prassi pastorale, e al tempo stesso arrechino coraggio, stimolo e aiuto alle famiglie nel loro impegno e nelle loro difficoltà» (AL 4).
E, intenzionalmente, ha voluto che questa Esortazione apostolica fosse consegnata alla chiesa in questo Anno Giubilare della Misericordia sia per stimolare a una rinnovata stima verso il matrimonio e la famiglia, sia «perché si propone di incoraggiare tutti a essere segni di misericordia e di vicinanza lì dove la vita familiare non si realizza perfettamente o non si svolge con pace e gioia» (AL 5).