«En Route con sant’Antonio»
Si è svolta stamattina, 27 maggio, presso la Sala dello Studio teologico della Basilica del Santo, la conferenza stampa di presentazione di «En Route con sant’Antonio», il progetto di cammino che dal 29 giugno al 21 settembre seguirà i passi di Antonio di Padova, pellegrino dal 1224 al 1227 tra Francia e Italia.
A moderare l’evento fra Paolo Floretta, il religioso che coordina il gruppo di lavoro che da anni si occupa di promuovere il «Cammino di sant’Antonio», in occasione dei numerosi anniversari antoniani che negli ultimi anni si sono susseguiti (gli 800 anni della sua vocazione francescana, 1220; del suo primo arrivo in Italia, naufrago in Sicilia, 1221; e della sua «rivelazione» al mondo con la predica di Forlì, 1222) e che vede impegnati in prima fila Alberto Friso e Brigida Putinato, rispettivamente project event manager di «Antonio800» (l’iniziativa di pastorale antoniana che fino al 2031 coglierà le tante opportunità offerte dalla storia e dalla testimonianza di Antonio, attraverso la realizzazione di numerose iniziative ed eventi che si declinano in varie modalità) e vice-responsabile del «Cammino di sant’Antonio».
«Questo nuovo cammino, che partirà da Brive-la-Gaillarde il 29 giugno per concludersi il 21 settembre a Padova – ha ricordato fra Floretta – si ricollega all’esperienza del "Cammino di sant’Antonio", vissuto integralmente 3 anni fa, quello cioè da Capo Milazzo fino a Padova, ripercorrendo le tracce di Antonio giunto in Italia». Calcolando poi i chilometri del tragitto che i camminanti saranno chiamati a compiere in questo nuovo percorso, ha proseguito il religioso «ci siamo accorti che essi sono 1.306, con un felice e inaspettato richiamo, in questa cifra, alla giornata in cui si festeggia sant’Antonio, il 13 del 6, ossia il 13 giugno».
Fra Antonio Ramina, rettore della Basilica del Santo, ha ricordato l’importanza del Cammino anche in relazione alla Basilica antoniana e al Giubileo che, come credenti, stiamo vivendo, Giubileo di cui il pellegrinaggio è una dimensione imprescindibile. Tre, ha ricordato ancora il rettore, sono i punti significativi di ogni cammino: «L’esperienza di condivisione, perché si è chiamati a condividere con gli altri i propri passi; il ritorno all’essenziale, anche come dimensione esistenziale del vivere, perché ogni camminante sa bene che per muoversi agevolmente, il bagaglio deve essere costituito dallo stretto indispensabile; la dimensione dell’imprevisto che ci ricorda l’azione di Dio nella vita di ciascuno di noi, che spesso non manca di scompaginare i nostri progetti».
Alla conferenza stampa hanno partecipato in collegamento dalla Francia anche due frati le cui comunità hanno contribuito al progetto della «Route» e presso i cui conventi i pellegrini sosteranno. Il primo, fra Jean-Paul Laurent, della comunità di Brive-la-Gaillarde (luogo in cui sorgono le grotte nelle quali, secondo la tradizione, frate Antonio dimorò nella sua permanenza in terra d’Oltralpe e a ridosso delle quali è stato innalzato un famoso santuario meta di pellegrinaggi) ha posto in evidenza come la proposta di frati di Padova sia stata accolta da loro soprattutto «nella preghiera, perché Antonio era prima di tutto un frate che pregava». « Questo progetto – ha proseguito il religioso – ci invita a camminare sui passi di Antonio ma soprattutto sui passi di Cristo, come Antonio stesso ha fatto nella sua esistenza. Ospiteremo volentieri i pellegrini che faranno sosta da noi, perché da sempre come comunità di frati, e anche con l’aiuto di molti laici, viviamo in particolare la dimensione dell’accoglienza: per la gente che giunge al santiuario di Brive, infatti, Antonio rappresenta soprattutto colui che accoglie tutti e non a caso il santuario che ci è affidato è sempre aperto giorno e notte. Le persone che vengono da noi cercano un confronto, l’ascolto, una soluzione ai propri problemi, la pace del cuore e questa pace noi frati proviamo a testimoniarla nella dimensione della fraternità». Il secondo, fra Jean-François-Marie Auclair, superiore della Custodia di Francia dei frati minori conventuali, ha invece ricordato come «questa esperienza di cammino saprà parlare anche agli stessi frati, chiamati da sempre a essere itineranti sulle orme di Gesù, di Francesco e di Antonio. E sarà anche occasione di sperimentare la dimensione dell’accoglienza». «È significativo – ha sottolineato il religioso – che il percorso francese di questo cammino toccherà anche molte diocesi povere, alle quali la presenza di Antonio porterà speranza, farà sentire la vicinanza del Signore. Anche questa è, in fondo, una forma di evangelizzazione, proprio per la sua dimensione di testimonianza semplice che Antonio ci offre di vicinanza alla gente. Sarà, infine, anche l’occasione di coinvolgere i laici dell’Ordine francescano secolare, ma anche le comunità religiose francescane femminili e maschili di tutta Francia, un Paese dove Antonio è in ogni chiesa. I pellegrini che si metteranno in cammino saranno i mediatori che porteranno tante persone davanti a lui e al Signore».
È stata poi la volta di fra Roberto Brandinelli, superiore della Provincia del Nord Italia dei frati minori conventuali, di prendere la parola. «Tre – ha sottolineato fra Roberto – sono le caratteristiche di questo cammino: è a staffetta, è povero, è di popolo. A staffetta, perché si concretizza in numerose tappe con un continuo passaggio di testimone tra i pellegrini che si uniranno al cammino anche solo per pochi chilometri. È povero, in modo tipicamente francescano, perché si basa su pochi e semplici elementi: la gioia di pregare insieme e di condividere bellezza dei luoghi e degli incontri, e la fiducia nell’accoglienza. È di popolo perché, appunto, chiunque potrà unirsi anche solo per un breve tratto al percorso». Fra Brandinelli ha poi ricordato che «insieme ai pellegrini camminerà anche sant’Antonio: una reliquia ex ossibus sarà infatti portata da un frate in uno zainetto lungo tutto il percorso e verrà accolta di volta in volta dalle varie comunità». «Lo zainetto che ospiterà l’importante reliquia – gli ha fatto eco fra Paolo Floretta – è un altro segno significativo di questo Cammino, in quanto è stato realizzato dalle persone ristrette nel carcere maschile di Santa Maria Maggiore, a Venezia, coordinate dalla cooperativa Rio Terà dei Pensieri, che lì opera. Ed è realizzato in un pvc riciclato, come segno di cura e amore per l’ambiente».
Fra Brandinelli ha infine fatto presente che i fondi raccolti durante il cammino, verranno destinati dalla Caritas sant’Antonio, il braccio caritativo della Provincia dei frati conventuali del Nord Italia, alla realizzazione di un pozzo per l’acqua per il villaggio di Afrangua e per la Franciscan Valley, in Ghana, proprio pensando alle tante persone che sono costrette a percorrere ogni giorno molti chilometri a piedi, solo per poter accedere a un po’ di acqua potabile. Chiunque, collegandosi al sito www.antonio800.org, potrà offrire il proprio contributo al progetto, «adottando» virtualmente un chilometro del Cammino.
La conferenza stampa si è conclusa con l’intervento di fra Anselme Boissonnet e fra Clément Berthaud, due giovani frati pellegrini francesi, co-organizzatori dell’evento, i quali hanno ricordato che il cammino ha ricevuto il patrocinio ufficiale del Giubileo 2025, essendo stato rilevato «l’indubbio valore della proposta, che presta particolare attenzione all’evangelizzazione, invitando i giovani a farsi reali Pellegrini di Speranza» (mons. Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione – Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo) e che esso toccherà luoghi significativi del mondo francescano sia in Francia che in Italia. I due frati hanno poi citato i numeri del Cammino: «il percorso si suddividerà in due parti: una prima, da Brive-la-Gaillarde a Lione (dal 29 giugno al 24 luglio) suddivisa in 22 tappe; una seconda, dall’11 agosto fino all’arrivo a Padova il 21 settembre, con un'altra quarantina di tappe. La sosta tra il 24 luglio e l'11 agosto è stata decisa per dare la possibilità ai giovani partecipanti di prendere parte alla Giornata mondiale della Gioventù che si terrà a Roma in occasione del Giubileo. Nel percorso, che è stato calcolato in 2 milioni di passi per, come ricordato all'inizio, 1.306 chilometri, verranno attraversate 20 diocesi. Ciascuna tappa sarà percorsa da un numero di pellegrini compreso tra i 5 e i 25, cui si affiancheranno le persone che, di volta in volta, vorranno unirsi».
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