22 Novembre 2017

Il cappellaio matto di Polla

Di questi tempi per fare i librai bisogna essere davvero un po’ matti. Oppure preveggenti? A Polla (Salerno) entrambe le soluzioni sono vere.

Michele Gentile nella sua libreria

Da qualche tempo chiedo in giro: «Ci sono librerie al vostro paese?». Vorrei disegnare una geografia di librai. Di uomini e donne con un bel coraggio addosso. Oppure: i librai sono preveggenti. Sanno che in tempi digitali, ci sarà pur sempre un luogo fisico in cui tenere in mano quegli strani oggetti, molto resistenti, molto resilienti, che sono i libri.

Certo che un «cappellaio matto» (la definizione è di una sua amica-cliente) come Michele Gentile non lo avevo mai incontrato. No, non è vero, ce ne sono molti (facciamo che sono alcuni) e quel che è certo è che per fare i librai bisogna essere davvero un po’ matti. Lo dice anche Michele: «Fare questo mestiere è da pazzi». E lo fa da trentadue anni. Vive e lavora  a Polla, seimila abitanti, terra di Salerno, paese del Vallo di Diano. Sud, insomma. 

La Ex-libris è una libreria folle. Scaffali senza i libri di successo (nemmeno Cognetti, e Bruno Vespa è visto come il demonio). All’ingresso, accanto a un tavolinetto di libri attorno al Cilento, ci sono Cent’anni di solitudine, un testo di Benedetto XVI, la biografia (bella) di Marco Tardelli scritta da sua figlia, c’è Machiavelli e una preziosa Alexandra David-Néel dalla copertina rosa.
Ci sono libri di editori minuscoli, spazi dedicati ai poeti di questa terra, un angolo per i bambini immigrati e un cartello invita a comprare un libro da inviare a Mosul, per ricostruire la biblioteca della città irachena.

Questa è una libreria che sorprende: Michele ricicla libri. O meglio: scambia metalli con libri. Diciotto chili di metallo valgono un libro da dieci euro. Michele fa viaggiare i libri: BookBus è un accordo con un’azienda di trasporti. Si viaggia fra Salerno e Roma e vi trovate un libro in dono (comprato dall’azienda) e un tizio (lo scrittore, la scrittrice) che ve lo racconta durante le ore di bus. Michele conta sulla generosità. Al Sud si lasciano i caffè sospesi. Si paga per chi verrà dopo di noi. E perché non fare lo stesso con i libri? Lasciare un dono a un lettore sconosciuto che verrà più tardi.

Io non so se tutto questo funzioni davvero. Ma so che i librai-cappellai matti sono simpatici e meritano i nostri applausi. E i nostri soldi: comprate un libro. E se viaggiate al Sud, uscite a Polla, andate da Michele. C’è anche un grande santuario dedicato a Sant’Antonio.

Data di aggiornamento: 22 Novembre 2017
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