La pagella climatica dell’Italia
Promossa in fotovoltaico e bocciata in riduzione di Co2. È la pagella dell’Italia che esce dall’ ultima edizione de «I 10 key trend sul clima in Italia», di Italy for Climate, il centro studi che promuove la neutralità climatica in Italia. I dati di riferimento sono quelli del 2024.
Tra le prime ragioni di bocciatura c’è il taglio molto modesto delle emissioni di gas serra, appena il -2,3 % rispetto al -7 dell’anno prima, un passo indietro che ci allontana ancora una volta dagli obiettivi del 2030. Un’involuzione che fa il doppio con un altro dato negativo: un + 1,5 rispetto al 2023, di aumento dei consumi finali di energia, trainato soprattutto da trasporti, ed edifici. Nei brutti voti ci sono altri dati decisamente negativi: il 2024 è stato l’ennesimo anno più caldo di sempre con un nuovo record di eventi estremi, mentre la siccità rimane una minaccia con un deficit nazionale medio di scorte di acqua nevosa al -36%.
Per fortuna c’è anche un rovescio della medaglia che fa tirare il fiato. Promozione a pieni voti per le rinnovabili e la decarbonizzazione del settore elettrico. Il 49% della produzione elettrica è da fonti rinnovabili: +30% dall’idroelettrico e + 20% dal fotovoltaico. In 30 anni le emissioni specifiche per il consumo di 1kWh si sono ridotte a un terzo e sono in caduta libera anche grazie al crollo del carbone. Nel 2024 l’Italia ha installato 7,5 GW di nuovi impianti eolici e fotovoltaici. A trainare la crescita è stato nuovamente il solare, +6,8 GW, di cui circa un quarto dal settore residenziale. Il 2024 è stato anche l’anno delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), che grazie all’entrata in vigore del quadro regolatorio dedicato, si sono triplicate rispetto all’anno precedente. Se si conferma l’attuale trend di crescita il 2025 potrebbe diventare l’anno dello storico sorpasso delle rinnovabili sulle fonti fossili.
Un quadro a luci ed ombre, dove però le ombre sono ancora molto pesanti, mentre il contesto internazionale rissoso e complicato non consente all’Italia sonni tranquilli, vista l’ancora alta dipendenza energetica del Paese dall’estero.
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