Le saline di Trapani
Il tratto di costa che da Trapani arriva a Marsala è noto come la via del sale. È uno scorcio di Sicilia di rara bellezza, dove la mano dell’uomo da secoli convive in armonia con l’ambiente naturale. Affidata al Wwf, la Riserva Naturale Orientata Saline di Trapani e Paceco è un’estensione di 1000 ettari complessivi che contiene diversi habitat e una varietà elevata di specie animali e vegetali protette. All’interno, i bacini utilizzati per l’estrazione del sale, che ancora si compie con gli antichi metodi. È possibile effettuare visite guidate gratuite di circa due ore su prenotazione (salineditrapani@wwf.it), lasciando, se si vuole, una donazione. C’è anche un museo del sale a Nubia, gestito da privati. Poco più giù, verso la splendida Marsala, si trovano le saline Ettore e Infersa, gestite da un ente privato. Qui il pezzo forte è un antico mulino del 1500 perfettamente restaurato da «Mastru Liddu», uno degli ultimi maestri d’ascia trapanesi, seguendo lo schema costruttivo dei primi motori eolici. Vero gioiello di archeologia industriale, il mulino, interamente in legno, è tra i pochi esemplari in Europa perfettamente funzionante. Anche qui è possibile effettuare vari tipi di visite ed esperienze, nonché pernottare. Tra le visite suggerite in zona, quella all’isola di Mozia, nella laguna dello Stagnone di Marsala, dove sono presenti tracce fenicie e normanne.
Chi viene da queste parti sa anche che non può farsi sfuggire l’esperienza delle esperienze: vedere il sole al tramonto nella salina, quando le vasche assumono diverse gradazioni di rosso, arancio e giallo come in un quadro impressionista. I giovani amano farsi un aperitivo alla Mamma Caura, un locale caratteristico sul porto, aspettando il sole che se ne va. Per gli amanti del vino, questa è la terra del Marsala e molte cantine organizzano visite guidate e degustazioni.