Leggere fa crescere, insieme
Poter leggere nella propria lingua è un bisogno culturale primario. Scegliere che cosa leggere è un’opportunità della quale possiamo godere in ogni libreria o biblioteca.E i migranti come fanno? Penso a tutti, senza distinzioni: a quanti lavorano in Italia da più tempo, con i figli che parlano italiano meglio dei genitori perché hanno frequentato qui la scuola, e ai più deboli, arrivati da poco, in fuga da guerra o fame.Poter trovare libri che t’interessano, in un luogo accogliente, è un piacere e un’occasione di crescita. Le librerie internazionali vendono i testi scritti nelle lingue padrone, quelle parlate negli Stati ricchi e imposte dalla colonizzazione, e comunque per i migranti hanno prezzi proibitivi.
Per soddisfare questo bisogno di lettura, «Cittadini del mondo», associazione di volontari di Roma, ha aperto da tre anni la «Biblioteca interculturale cittadini del mondo», che offre gratis libri in prestito. Chi abbia testi da regalare, può farlo: saranno divisi e catalogati per materie e messi a disposizione degli oltre settecento ospiti registrati (il 35 per cento migranti). Attualmente la biblioteca vanta 20.300 libri e 1.150 film in dvd, in 22 lingue diverse, tra le quali l’amarico (idioma ufficiale dell’Etiopia), il farsi (diffuso in Iran e Tagikistan), l’urdu (lingua nazionale pakistana). Titoli per adulti e per bambini, per imparare a leggere, magari giocando con gli animali e il nome scritto sotto. La biblioteca propone anche corsi d’italiano per stranieri, e mette a disposizione esperti per l’orientamento socio-sanitario e l’assistenza legale.
L’idea alla base di tutto è costruire un luogo d’incontro tra culture diverse. In biblioteca si può guardare un film, ascoltare musica, partecipare a un dibattito, ma anche organizzare una festa, portando cibi tipici di Paesi lontani. Il diritto alla cultura è fondamentale per costruire cittadinanza responsabile e integrazione. Il confronto è utile per vincere la paura di ciò che non si conosce, e prevenire i fenomeni d’intolleranza basati sull’ignoranza.