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Flavio Tranquillo

Lo sport di domani

Costruire una nuova cultura
19 Dicembre 2020 | Recensione di
Flavio Tranquillo. Lo sport di domani
Scheda
add editore
2020
€ 14,00
Flavio Tranquillo nato a Milano nel 1962 da padre calabrese e madre ligure, è inviato speciale per Sky Sport. Laureato in Economia e Commercio, ha vissuto, da radiocronista prima e telecronista poi, tutti i più importanti avvenimenti cestistici degli ultimi trent’anni in Italia, Europa e Usa. L’impatto emotivo delle stragi del ’92 lo ha indotto a dedicare sempre maggiore attenzione a chi si sacrifica nel rischioso compito di ostacolare la criminalità organizzata. Ha pubblicato diversi libri tra cui "I dieci passi. Piccolo breviario sulla legalità" (scritto con il magistrato Mario Conte), "Basket uomini e altri pianeti" (scritto con Ettore Messina) e "Time Out - Ascesa e caduta della Mens Sana o dello sport professionistico in Italia", tutti per add editore. Con Danilo Gallinari ha scritto "Da zero a otto" (Libreria dello sport) e per Baldini&Castoldi "Altro Tiro, Altro Giro, Altro Regalo O anche di quando, come (e soprattutto perché) ho imparato ad amare il Gioco" e "Basketball r-evolution".

«Lo sport italiano? Fortissimo nella programmazione, una frana in materia di pianificazione strategica. Fa molto e bene, ma si è scordato i "fondamentali": decidere perchè lo fa! Per questo è quanto mai necessaria uno scossa».

A esserne convinto Flavio Tranquillo, inviato speciale di Sky e commentatore del campionato Nba, in questo libro in cui delinea, in maniera finalmente chiara, i ruoli di Stato, privati, atleti, federazione e leghe. Con una grande, grandissima attenzione allo sport di base.

Ripensare il mondo dello sport, spiega Tranquillo, non solo è possibile, ma necessario. La potenza dello sport, oggi più aggregatore delle ideologie e più identitario delle religioni, ha in sè una pericolosità proporzionata: i rischi, come le remunerazioni, sono altissimi.

Per quanto riguarda casa nostra, «per fare un salto di qualità non basta una discontinuità politico-istituzionale, ci vuole una rigenerazione complessiva».

Perchè la politica dovrebbe occuparsi di quella che, secondo Arrigo Sacchi, «è la cosa più importante tra quelle meno importanti» e per Gian Piero Gasperini «una parentesi di leggerezza»?

«Perchè non stiamo parlando solo di competizioni di alto livello, bensì - afferma il giornalista - dell'immenso valore culturale di un fenomeno rispetto al quale manca un approccio rigoroso, capace di tradursi in quella visione senza cui non si può progettare la parte di avvenire chiamata futuro».

Insomma, val la pena pensarci grazie anche a queste pagine che fotografano la realtà restituendoci prospettive inedite.
 

Data di aggiornamento: 19 Dicembre 2020